Manifestazione dei dipendenti di Google a New York per protestare contro i recenti licenziamenti.
Decine di persone si sono radunate a Manhattan, e per i prossimi giorni sono state annunciate altre proteste in diverse città Usa, dopo che il gigante della tecnologia ha deciso di mandare a casa circa 12.000 dipendenti, quasi il sei percento della sua forza lavoro globale.
Un taglio importante che fa seguito a quello di altri colossi tecnologici, e giustificato dal ceo di Googlie e di Alphabet, Sundar Pichai, come una scelta necessaria per far fronte all’indebolimento delle condizioni economiche.
Una protesta separata, svoltasi mercoledì davanti alla sede centrale di Google a Mountain View, in California, si è concentrata sulle presunte cattive condizioni di lavoro dei subappaltatori dell’azienda..
Le manifestazioni hanno coinciso con la pubblicazione dei risultati del quarto trimestre, che hanno mostrato come la società abbia registrato 13,62 miliardi di dollari di profitti su 76,05 miliardi di dollari di entrate – numeri inferiori alle aspettative di Wall Street, ma che sono stati considerati dai manifestanti come un segno che i tagli ai posti di lavoro non fossero necessari.