Sei anni fa si lanciò a tutta velocità con un camion preso in affitto lungo la pista ciclabile di Riverside Park. Sayfullo Saipov, il 34 enne originario dell’Ubekistan, che nel 2017 uccise otto persone investendole, è stato riconosciuto colpevole degli omicidi e potrebbe venir condannato a morte.
I 12 giurati nel tribunale federale di Manhattan hanno emesso il verdetto di colpevolezza in meno di un giorno di camera di consiglio. La giuria deciderà ora se Saipov dovrà essere condannato all’ergastolo o se per il suo reato federale di terrorismo è passibile della pena di morte.
Se la giuria decidesse sull’esecuzione, Saipov sarebbe la prima persona condannata a morte da un tribunale federale durante l’amministrazione Biden. Il procuratore federale ha chiesto la pena capitale nonostante la dichiarata opposizione del presidente Biden per le esecuzioni. L’accusa ha sostenuto che Saipov sia stato ispirato dall’Isis a portare a termine l’attacco con il camion e ancora oggi voglia diventare un martire per il movimento terroristico islamico.
Saipov affittò un camion e con il mezzo a tutta velocità si lanciò su una pista ciclabile lungo il fiume Hudson nel 2017, in quello che le autorità hanno definito il più mortale attacco terroristico a New York City dall’11 settembre.
Le otto vittime includevano sei turisti, uno del Belgio e cinque dell’Argentina. Le altre erano un ingegnere informatico di 23 anni di Manhattan e un impiegato finanziario di 32 anni del New Jersey.
La decisione del governo di chiedere la pena capitale è stata originariamente presa durante l’amministrazione del presidente Donald J. Trump, che ha twittato dopo l’attacco “DOVREBBE OTTENERE LA PENA DI MORTE!”. Successivamente William Barr, allora ministro della Giustizia, ordinò ai pubblici ministeri federali di chiedere l’esecuzione di Saipov se fosse stato riconosciuto colpevole.
L’anno scorso, gli avvocati dell’imputato hanno chiesto al Dipartimento di Giustizia di ritirare la richiesta di pena di morte. Ma a settembre, scrivendo al giudice Vernon S. Broderick, i pubblici ministeri hanno affermato che il procuratore generale Merrick B. Garland aveva deciso che il governo avrebbe continuato a perseguire la pena capitale.
Il pubblico ministero federale ha sostenuto che Saipov aveva effettuato l’attacco con il camion per diventare un membro dello Stato islamico. Prima del processo, in attesa della perizia psichiatrica, Saipov aveva chiesto di appendere una bandiera dell’ISIS nella sua stanza al Bellevue Hospital Center. Nel corso del processo un agente dell’Fbi ha detto che nel cellulare trovato nel camion di Saipov c’erano circa 90 video, molti relativi all’ISIS, raffiguranti, ad esempio, sparatorie o decapitazioni di prigionieri e istruzioni per realizzare un ordigno esplosivo improvvisato. Il telefono conteneva anche circa 3.800 immagini, tra cui molte di Abu Bakr al-Baghdadi, allora leader dell’ISIS.