Assorbono le emozioni, le elaborano e nel processo diventano più forti di prima. I coniugi italiani Mauro ed Elisabetta Mandia, accusano i colpi, si piegano e si rialzano da quando il figlio, Claudio, 17enne, si e’ suicidato il 17 febbraio dello scorso anno all’interno della Scuola Internazionale Ef Academy di Thornwood, dopo un periodo di isolamento, che lo avrebbe portato all’espulsione, per aver copiato un compito.
Li avevamo lasciati, a novembre, con la doccia fredda giunta dalla Procura di White Plains che, pur dispiaciuta, comunicava di non aver riscontrato “elementi tali da consentire la prosecuzione del procedimento penale a carico della EF Academy di New York”. Erano stati convocati d’urgenza, volati a New York in meno di ventiquattro ore, per sentirsi dire che Claudio non avrebbe avuto giustizia penale. Si sono allora rimboccati le maniche e hanno annunciato la volontà ferrea di continuare la battaglia civile.
E ora? “Alla nostra querela per i maltrattamenti, la segregazione, l’isolamento, le privazioni e la morte di nostro figlio Claudio, la scuola e i suoi responsabili rispondono chiedendo alla Suprema Corte di New York di spostare la causa in Svizzera”, annunciano i Mandia insieme all’avvocato George Bochetto. E aggiungono: “senza mai entrare nel merito delle accuse sollevate, EF cerca di sottrarsi alla giustizia americana, riducendo a banale vertenza commerciale la morte di un minore affidato alle sue cure e alla sua responsabilità. Noi ci opporremo, per avere giustizia nel Paese dove nostro figlio è morto, dove operano e risiedono le persone coinvolte e informate dei fatti, e dove la stessa scuola continua ad ospitare tanti giovani da tutto il mondo. Perché non accada mai più, a nessuno studente, in nessuna scuola”.

Spostare il procedimento civile a Zurigo comporta il cambiamento dei tempi di risoluzione, una procedura diversa, con strategie defensive e accusatorie da rivedere. Interamente. L’ennesima doccia fredda che non fa arretrare, di un millimetro, Mauro ed Elisabetta. Mano nella mano continueranno a lavorare per raggiungere l’obiettivo importante, non facile, ma percorribile di avere una nuova legge, la “Claudio’s Law”, capace di cambiare l’intero sistema delle scuole private americane per renderle più responsabili del trattamento degli studenti ed impedire la ripetizione di simili tragedie.