Non ha ufficialmente giurato come parlamentare, ma ha già dalla sua parte una poco invidiabile sfilza di controversie. Si parla del neo-deputato GOP George Santos, già finito sulla graticola per il curriculum gonfiato, le proprietà millantate, i procedimenti giudiziari brasiliani nascosti e le numerose bugie raccontate in campagna elettorale.
Questa volta il politico newyorkese deve fare i conti con una nuova controversia, venuta alla luce nelle scorse ore e riguardante alcuni opuscoli distribuiti ai suoi sostenitori la scorsa settimana. Santos avrebbe infatti sfruttato la sua cerimonia di giuramento per lanciare una raccolta fondi privata – una mossa che, secondo diversi esperti, non si limita a essere poco etica ma anche illegale.
Nello specifico, il deputato GOP in pectore avrebbe chiesto dai 100 ai 500 dollari per partecipare a un viaggio in autobus fino a Washington – parte di un pacchetto VIP che include pranzo, cerimonia e un “tour del Campidoglio”. trattamento da VIP. Peccato che offrire privatamente l’accesso a eventi o edifici federali in cambio di denaro va contro la legge.
A ribadirlo è un promemoria del Congresso risalente allo scorso novembre: “Gli eventi di giuramento tenuti nelle sale della Camera o negli uffici distrettuali non possono essere di natura politica o di campagna elettorale”. Non solo: “nessuna attività di campagna elettorale, compresa la sollecitazione di donazioni per la campagna, può avvenire durante questi eventi o in edifici della Camera”.
“Trovo scandaloso che un candidato fondamentalmente fraudolento come Santos possa mentire agli elettori sulle sue qualifiche senza subire ripercussioni”, ha dichiarato il deputato democratico per il Bronx, Ritchie Torres. Torres è uno dei firmatari del progetto di legge SANTOS, acronimo di “Stop Another Non-Truthful Office Seeker Act” – una proposta che richiede ai candidati alla Camera di fornire dettagli sul loro background sotto giuramento.