Quando, quattro anni fa, New York City ha aumentato il salario minimo a $ 15 l’ora, sembrava una vittoria. Un traguardo che molti Stati non hanno ancora raggiunto: il New Jersey, per esempio, garantisce $14,30 ai propri lavoratori e ad iniziare solo da quest’anno.
Dall’inizio del 2023, ventritré Stati americani incrementeranno il salario minimo per far fronte al caro vita. La città di New York no. E quello che quattro anni fa sembrava una conquista, oggi e’ causa di polemiche. Il caro vita morde, il paniere dei prezzi crea vertigini, gli affitti mettono in fuga. Insomma, stipendi fermi, ma spese in rialzo.
A risentirne maggiormente e’ il lavoratore della ristorazione che arranca ad arrivare a fine mese, alle prese con richieste di aumento di mensili che qualche volta rasentano il raddoppio. E i ristoratori hanno difficoltà a reperire personale. “Lavoro anche dieci ore al giorno e porto a casa uno stipendio quasi decente solo perché il fine settimana arrivano le mance”, spiega Angela, cameriera di un ristorante sulla 8 Avenue. Sono i lavoratori del “minimo sindacale” i veri protagonisti, e vittime, di stipendi fermi al palo mentre i prezzi volano. Ai dipendenti del mondo del classic food si aggiungono quelli del food delivery che stanno anche peggio. Una guerra tra poveri che rischia di far aumentare non lo stipendio ma il prezzo delle consegne.

Qual e’ l’attuale situazione? La città di New York propone un salario minimo di 23,82 dollari l’ora per le consegne di app come Uber Eats, Grubhub e DoorDash. La base economica, che dovrà essere finalizzata dopo un’audizione pubblica, sarà di 17,87 dollari, quando entrerà in vigore per la prima volta, e aumenterà a 23,82 dollari, quando sarà completamente introdotta entro aprile 2025.
A New York ci sono più di 60.000 addetti alle consegne di cibo tramite app che non hanno diritto a un salario minimo o a benefici perché sono classificati come appaltatori indipendenti e non dipendenti. “Non mi sento tutelato. Spesso le chiamate sono poche, eseguite con neve o pioggia, e pagate davvero poco. Io devo arrotondare, corro persino rischi quando monto in sella alla bici e ho poche garanzie. Ma devo pagare l’affitto. Ho un contratto che tra sei mesi scadrà e andrò via perché l’aumento è quasi del 50%”, racconta Marco, ispanico, da anni in città.
Ma se nella metropoli si discute, nello Stato di New York (vale a dire, ovunque eccetto New York City, Nassau, Suffolk e Westchester Counties) il salario minimo e’ aumentato di un dollaro arrivando a 14,20 l’ora. Un piccolo segnale, ma segno di volontà di cambiamento.
In California invece si passa ai fatti. “Diamo ai lavoratori del fast food una voce più forte per stabilire salari giusti e benefici nel settore”, ha commentato Gavin Newsom, governatore della California, dopo aver firmato il Fast Recovery Act, una nuova legge che aumenterà il salario minimo a 22 dollari l’ora per i lavoratori del fast food. Ma c’è di più. Qui si ha anche il salario minimo più alto: $ 15,50 rispetto ai $ 15 del 2022.
Una frammentazione del mondo del lavoro, destinata a restare tale, che marca differenze importanti tra gli Stati dove è la volontà del Governo in carica a fare la differenza: sono gli amministratori a decidere se, dopo attenta valutazione costo vita- stipendio, vi è, o meno, la necessità di cambiare. Sicuramente sorridono i lavoratori di Washington DC con un salario minimo pari a $ 16,10 e destinato a crescere nel luglio 2023 in proporzione all’aumento dell’indice dei prezzi al consumo. Al contrario, nel Minnesota, si arriverà a $ 9,50 per le grandi imprese.