Non accenna a fermarsi l’ingresso dei profughi negli Stati Uniti: migliaia di persone che, dopo aver varcato il confine, si riversano nelle grandi metropoli democratiche. Una su tutte, New York.
La città del sindaco Adams, insieme al governo locale, ha messo in atto un piano per permettere ai migranti più giovani di frequentare le scuole.
60 milioni di dollari è la cifra stanziata in assicurazioni sanitarie, cure mediche primarie, sostegno aggiuntivo per i richiedenti asilo che non conoscono la lingua e per coloro che necessitano di cure e terapie psicologiche.
Melissa Ramos, direttrice del dipartimento dell’educazione della Grande Mela, ha dichiarato che da luglio a oggi circa 9.400 bambini provenienti da campi profughi e rifugi per senzatetto sono stati iscritti a scuole pubbliche nei cinque distretti della città.
Nonostante il traguardo si possa considerare notevole, non sono mancate le critiche all’amministrazione. Uno dei punti più controversi è quello relativo alle finanze del sistema scolastico, messe in ginocchio al punto da costringere molte scuole pubbliche a richiedere donazioni private per continuare a sostenere le loro attività che non hanno ricevuto i fondi promessi.
Ad aggravare la situazione é stata la carenza di professori bilingui, fondamentali per integrare gli studenti di lingua spagnola. A New York si contano circa 147 mila studenti che non conoscono l’inglese e solo 3.000 professori bilingui: uno ogni 47 studenti. Questa situazione ha fatto sì che in certi casi i nuovi arrivati venissero inseriti in classi dove non riuscivano a comunicare con gli insegnanti, o in cui alcuni studenti dovevano fungere da traduttori, compromettendo così il loro diritto a svolgere lezioni normali.
Dopo le prime visite mediche di controllo, è stato poi appurato come la maggior parte dei profughi non avesse effettuato le vaccinazioni necessarie per essere idonei all’iscrizione scolastica. Nonostante siano stati messi in campo numerosi medici per vaccinare quanti più ragazzi e bambini possibile, le scuole hanno accettato anche molto alunni sprovvisti della vaccinazione di base, mettendo così a repentaglio la loro salute e quella dei compagni.
Malgrado le difficoltà, Adams si ritiene soddisfatto dei risultati raggiunti e, in alcune riunioni tenutesi nei giorni scorsi al comune, l’amministrazione ha espresso l’intenzione di portare avanti questo progetto anche il prossimo anno, con l’obiettivo di incrementare il numero degli studenti da integrare nel sistema scolastico e sanitario.