L’intelligenza artificiale è tra noi, nelle nostre vite quotidiane, più di quanto sembri. La vera sfida è capirla. Capire che la nostra identità, fisica e digitale, è ormai intrecciata al funzionamento di macchine che vivono, e convivono, con noi, la cui esistenza è data quasi per scontato. Spesso siamo fruitori passivi di una tecnologia che andrebbe spiegata meglio, e su questo anche gli esperti concordano.
“Le persone hanno domande e poche risposte. Per questo motivo ho organizzato questo incontro alla presenza di esperti che proveranno a fare il punto della situazione, spiegare lo stato attuale dell’arte e dove siamo diretti”, spiega Giuseppe Loianno (assistant professor at NYU- Director of the Agile Robotics and perception Lab) promotore dell’incontro “A conversation on robotics and artificial intelligence” tenutosi venerdì sera presso il Consolato italiano a New York. “L’industria tecnologica è in rapida crescita e tra qualche anno, qui a New York, potrebbe raggiungere, e persino sorpassare, quella finanziaria”, ha aggiunto il professore che ha moderato una conversazione coinvolgente, appassionata, incuriosendo il pubblico in sala composto da studenti e professionisti.

“Il grande pubblico non e’ educato a seguire questi argomenti e parte dal presupposto che il computer serva solo a collegarsi a internet. Il computer computa, quindi fa calcoli. E questo va appunto spiegato. Io sono un divulgatore scientifico, cerco di dare risposte a chi ha voglia di imparare. E se hai voglia di imparare non vi sono ostacoli”, sottolinea Alfredo Canziani (assistant professor of Computer science and research scientist at NYU Courant Institute), amante della cucina e del ballo, una star sul canale Youtube dove posta video per parlare anche di intelligenza artificiale sfoggiando un sorriso e un innato carisma.
Un concetto, quello della chiarezza per i fruitori, che accomuna tutti gli esperti presenti. Prasanth Ananth (ricercatore del BHAG Realization Lab dei Nokia Bell Labs) ha infatti rimarcato l’uso quotidiano dell’IA mostrando slides relative al suo lavoro. “L’uso del drone, di robot aerei/terrestri, dispositivi indossabili e altri sistemi cyber-fisici supportati dal cloud computing e che operano su reti di comunicazione wireless avanzate sono orami di uso frequente” mentre il collega Daewon Lee (Samsung Al Center New York) ha focalizzato l’attenzione sui robot. “Chiediamoci cosa noi possiamo fare per i robot”, sottolineando lo slancio dell’azienda verso lo sviluppo di tecnologie e prodotti che semplifichino la vita delle persone. Il Centro specializzato nella ricerca dell’IA e’ stato inaugurato nel 2018 e si trova nel cuore di Chelsea.
Un incontro che ha declinato robotica&intelligenza artificiale in diverse voci. Ludovic Righetti (Associate professor at NYU. Director of the machines in motion laboratory) ha infatti concentrato il suo intervento sulla pianificazione e il controllo dei movimenti per robot autonomi, con particolare attenzione alla locomozione e manipolazione delle gambe. “Il problema è che molto spesso non riusciamo a spiegare bene quello che facciamo. Questo argomento fa parte delle nostre vite e non sempre ce ne accorgiamo”, ha chiosato.
Alexa o Google sono stati gli esempi più citati dagli esperti come uso quotidiano dell’IA che spesso, sbagliando, è sinonimo di scene apocalittiche, quasi da film. La conversazione, aperta dai saluti del padrone di casa, il Console Fabrizio di Michele, ha chiarito molti aspetti di un mondo affascinante e che cerca a New York più spazio per esprimersi.