“Ci dispiace, siamo dispiaciuti per quanto accaduto ma non ci sono elementi tali da consentire la prosecuzione del procedimento penale a carico della EF Academy di New York”.
Convocati d’urgenza, volati a New York in meno di ventiquattro ore, si sono sentiti dire dalla Procura di White Plains che le indagini sulla morte del figlio Claudio, 17enne, suicidatosi il 17 febbraio scorso all’interno della Scuola internazionale di Thornwood, non avevano prodotto prove schiaccianti per chiudere il caso come doloso.
“Eravamo preparati sin dall’inizio e ce lo aspettavamo. Ma poco importa, siamo dispiaciuti ma non delusi. Andremo avanti con maggiore determinazione perseguendo la nostra azione civile”, dicono Elisabetta e Mauro Mandia, salernitani, e aggiungono. “Sia chiaro a tutti, questa decisione non assolve la scuola dalle sue responsabilità. Fin dall’inizio ipotizzavamo questa decisione che non ci coglie di sorpresa ma, ovviamente, ci amareggia. Noi abbiamo intrapreso un cammino difficile, quello civile, che non subirà alcun tipo di influenza dalla scelta della Procura”, chiosano Elisabetta e Mauro che sono stati supportati dall’avvocato George Bochetto e dal console italiano Fabrizio di Michele.
La Procura non ha inviato comunicati stampa ma lo ha fatto il Dipartimento di Polizia di Mt. Pleasant che ha sottolineato i passaggi, a tratti crudeli, vissuti da Claudio quel maledetto 17 febbraio. Una nota importante quella firmata dal capo Paul J. Oliva che quasi ‘certifica’ la ricostruzione eseguita dalla famiglia.
In un passaggio si legge che :”…Una volta annunciata l’espulsione di Claudio dalla scuola il 14 febbraio 2022, è stato immediatamente allontanato dalla sua stanza e dal suo compagno di stanza. È stato trasferito nella stanza E134, in un’ala disabitata dell’edificio principale dove vi era anche un altro studente.
Erano gli unici presenti. Il personale aveva consigliato loro di non uscire dalle stanze senza permesso. I pasti venivano portati nelle rispettive camere perché’ non potevano recarsi alla mensa. Sono stati inoltre avvisati che non erano ammessi visitatori e che il corridoio era videosorvegliato. Le indagini hanno rivelato che Claudio era deceduto da diverse ore prima di essere scoperto dal personale”. Claudio è morto da solo, dopo aver urlato le sue paure, disperazione, bisogno d’aiuto. La scuola ha ritrovato il suo corpo dopo ore.

La battaglia civile va avanti. Elisabetta e Mauro, mano nella mano, continueranno a lavorare per
raggiungere l’obiettivo importante, non facile, ma percorribile di avere una nuova legge, la “Claudio’s Law”, capace di cambiare l’intero sistema delle scuole private americane per renderle più responsabili del trattamento degli studenti ed impedire la ripetizione di simili tragedie.
“Sono sconvolto da quanto accaduto, è una situazione assurda, orribile. Percorreremo la strada per far sì che il protocollo interno delle scuole private venga rivisto. La condotta di tutti i denunciati, secondo noi, è colposa e causa di quanto avvenuto”, ebbe modo di dichiarare l’avvocato Bochetto da sempre al fianco della famiglia. Come lo e’ il console italiano a New York, presente anche alla conferenza stampa del primo novembre scorso nella contea di di Westchester.