Colpevole di violenza carnale. Il tribunale civile di New York dopo 15 giorni di testimonianze e 6 ore di camera di consiglio ha deliberato che il regista premio Oscar Paul Haggis ha violentato Haleigh Breest nel suo appartamento di Soho dopo la premier di un film nel 2013. Il regista 69enne, che all’inizio aveva negato ogni rapporto, poi sostenuto di non ricordare, durante il processo ha dichiarato che il rapporto c’è stato, ma è stato consensuale, anzi, che la ragazza dopo aver flirtato a lungo con lui, è stata particolarmente coinvolta. Ma la sua testimonianza non ha convinto i 6 membri della giuria che lo hanno condannato a pagare alla vittima almeno 7.5 milioni di dollari.
Haggis, che ha scritto “Million dollar baby” e co-sceneggiato e diretto “Crash”, entrambi premiati con l’Oscar, lo scorso giugno è stato arrestato in Italia, a Ostuni, dove partecipava all’Allora Festival, con l’accusa di violenza. A settembre il tribunale del riesame di Lecce ha rigettato l’appello dei pm per contraddizioni e incongruenze nella deposizione della vittima. La giudice di New York Sabrina Kraus ha deciso di non prendere in considerazione gli eventi italiani, ma ha accettato invece di sentire la testimonianza di altre quattro giovani che hanno denunciato il regista per molestie avvenute fra il 1996 e il 2015: una di loro ha dichiarato di essere stata violentata, le altre pesantemente molestate.
Haleigh Breest ha fatto causa ad Haggis per una violenza avvenuta quando aveva 26 anni e lavorava nelle pubbliche relazioni. La notorietà del regista all’inizio l’aveva fatta desistere dal denunciarlo e aveva parlato della violenza solo agli amici, ha spiegato nella sua dichiarazione iniziale al processo, ma poi nel 2017, dopo che Haggis aveva pubblicamente accusato di Weinstein di abusare delle donne ergendosi a paladino del movimento #Me too, Breest ha deciso di agire. “Era il prototipo dell’ipocrisia – ha dichiarato – quest’uomo che mi aveva violentato cercava di spacciarsi per paladino delle donne”.
L’avvocato di Haggis Priya Chaudhry ha sostenuto che quelle di Breest fossero menzogne, per cercare pubblicità e denaro, e conseguenza della campagna diffamatoria di Scientology, la Chiesa fondata negli anni ’50 da Ron Hubbard di cui Haggis è stato membro per 30 anni e che ha lasciato con clamore nel 2009.
Dopo il verdetto Haggis si è girato verso i membri della sua famiglia per rassicurarli con un “It’s Ok” e uscendo dall’aula non ha risposto ai reporters che gli chiedevano se avrebbe fatto appello. Lunedì la giuria si riunirà di nuovo per stabilire l’esatta entità del risarcimento.
Durante il processo Haggis ha dichiarato che la causa intentatagli da Haleigh Breest ha “decimato” la sua carriera. Il regista ha cercato di lavorare in Italia, dopo che Hollywood gli ha chiuso la porta in faccia, dopo i fatti di Ostuni e questo verdetto, gli sarà difficile anche lì.