Finale a tutto glamour per la fashion week di New York che ha visto sfilare le collezioni per l’estate 2023 con varie zampate di bellezza, seduzione, qualche tocco di ironia. Con un revival che serviva davvero vista la fiacca che le giornate della moda newyorkese battevano da alcuni anni, stremate sì anche loro dal Covid e poi dai venti di guerra, ma soprattutto stanche e ormai opache.
Bisognava ricominciare e così è stato e la chiusura con la mirabolante performance in passerella della moda di Tom Ford, con sempre sexy e grintosissima, ha segnato davvero la svolta. Atmosfera da Club 54, catwalk effetto specchio, supertop del calibro di Bella e Gigi Hadid trasformate in dee che non si rivedevano di tale incanto forse dai tempi d’oro di Gianni Versace, un’ospite importante e forse anche un po’ ingombrante ormai come Madonna con figli al seguito, l’apparizione di un nuova icona come Lyla Moss.
In passerella mini shorts da togliere il fiato, giacche d’argento su microtop, canotte a rete e pantajogging enormi, gonne a vita ultra bassa e dunque assai ammiccanti, abiti lunghi pieni di tagli anatomici. Sexy anche gli uomini in slip di pizzo nero, blazer in coccodrillo, stampe animalier e rosa Barbie, ciuffo a banana impomatata rendevano i modelli un po’ rockabilly, un po’ vecchi cowboy come piace a Tom eterno ragazzo di Dallas.

La settimana della moda di New York si era aperta alla grande con Fendi che ha scelto la Grande Mela per festeggiare i 25 anni della Baguette, la sua borsa-mito ideata da Silvia Venturini Fendi e ora pubblicizzata dalla rediviva (dopo lo stra-lifting) Linda Evangelista, immoratalata da Steven Meisel per la campagna del brand in portafoglio del Gruppo LVMH.
Contento come una bambino per l’evento il direttore creativo di Fendi donna Kim Jones, tutto Miu Miu vestito, che è anche il designer di Dior Homme (tutto sempre in casa LVMH) che ha voluto accanto a sé nello show e a fine passerella nientedimeno di Marc Jacobs, forse il più bravo di tutti, che si è avventurato anche lui in una rivisitazione griffata della Baguette. In molti si sono chiesti che senso avesse portare questa festa del venticinquennale di una borsetta a New York e non farla coincidere col defilè che tra pochi giorni Fendi farà a Milano Collezioni Donna per la primavera estate 2023: boh? Boh? E ancora Boh, forse per toccare l’internazionalità più alta.
Torna a New York e fa bene anche Chiara Boni con la Petite Robe che proprio qui ha trovato consacrazione e successo. Gli abiti da cocktail piacciono molto alle americane e Chiara qui ha trovato la sua mecca. Stavolta ha lanciato anche la prima collezione Sposa perché i matrimoni dopo la pandemia sono in ripresa dappertutto. Anni Settanta d’impronta edonista per Michael Kors, sempre fortissimo nelle vendite delle borse. Minigonne, trasparenze e linee un po’ troppo “pradesche” per Tory Burch che inevitabilmente fa sfilare la solita modella troppo in carne. Ormai dappertutto questa dell’inclusione è diventata una fissa, quasi un’ossessione, forse senza troppo senso ormai.

Abbastanza inspiegabile l’assenza sulla passerelle di NY di Ralph Lauren, che ormai da un po’ di tempo fa l’altalena delle presenze, dopo il successo del defilè di marzo scorso al Moma. Batterà la fiacca? Potrebbe essere, o forse sta pensando a una sfilata a sorpresa.
Ora la parola passa ai defilè di Londra sfiancati e sfilacciati per la morte della Regina Elisabetta II: qualcuno ha resistito ma brand come Burberry e Raf Simons in segno di lutto hanno deciso di saltare il turno. Poi dal 20 al 26 si torna a parlare di stilisti e di tendenze a Milano Moda Donna e ancora dal 26 settembre al 4 ottobre si sfilerà il pret-à-porter a Parigi.