Aveva beni per un milione di euro. Immobili, veicoli, conti correnti e quote sociali: questo il patrimonio sequestrato dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Trapani a Francesco Domingo, il capo della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo già condannato per associazione mafiosa.
Un ruolo di vertice, quello di Domingo, che gli sarebbe stato riconosciuto anche da esponenti mafiosi negli Stati Uniti. In particolare, le forze dell’ordine si sono concentrate sulla famiglia Bonanno, che aggiornava il capomafia castellammarese sulle dinamiche e gli equilibri di Cosa nostra oltreoceano.
I Bonanno, temuti e conosciuti come una delle “Cinque Famiglie” che controllano le attività della mafia italo-americana a New York, prende il nome da uno dei suoi boss più potenti, Joseph Bonanno, detto Joe Bananas. Le origini sono da individuarsi proprio a Castellammare del Golfo, città in cui nacque la maggior parte dei suoi componenti iniziali.
Ma Domingo, oltre a ripetuti incontri con i “colleghi” americani, avrebbe anche curato nel 2002 l’organizzazione di un incontro tra Gaspare Spatuzza e Matteo Messina Denaro, entrambi latitanti, nel corso del quale erano state assunte decisioni sulla custodia delle armi a disposizione delle famiglie mafiose trapanesi.
Disposto il sequestro di una ditta individuale dedita alla viticoltura, terreni (tra cui quello in cui i carabinieri avevano ritrovato armi e munizioni), fabbricati rurali, un magazzino e due conti correnti.