Anche questo fine settimana si preannuncia denso di appuntamenti per chi vuole fare una passeggiata all’aperto, godendosi una mostra fotografica, o rifugiarsi invece nell’atmosfera refrigerata di una galleria più tradizionale.
Proprio a ridosso del Brooklyn Museum, al Dr. Ronald Mac Nair Park, c’è il progetto di Karen Zusman, “The Superpower of Me“. Fotografando bambini e gabbiani a Coney Island, la fotografa e poetessa ha vinto il prestigioso Leica Women Award. La mostra, sulla cancellata del parco è aperta a tutti e invoglia i passanti a soffermarsi.

A Dumbo fino a domani c’è la Klomp Ching Gallery che presenta gli scatti della fotografa argentina Ingrid Weyland. Le immagini evocative dei ghiacciai della Patagonia daranno sollievo nel clima torrido di questi giorni.

A Chelsea abbiamo visto la mostra dell’artista di Newark Barbara Kruger. La Zwirner Gallery sulla 19esima strada presenta alcuni dei suoi lavori più conosciuti di immagini e testo, rivisitati in chiave digitale. Sempre forte e oggi più che mai attuale nel panorama americano l’ultracelebre collage Your body is a battleground.

Ma l’evento dell’estate, di cui stanno ancora parlando le testate newyorkesi è stato l’opening di The Patriot da O’Flaherty’s. La galleria dell’East Village fino al 10 agosto espone le opere di oltre 820 artisti che nelle scorse settimane hanno proposto un’opera, andando a formare un summer show eccessivo.

La folla all’inaugurazione ha causato un tale chiasso che la polizia ha chiuso tutto dopo 20 minuti. Abbiamo riconosciuto le fotografie di Clarence Klingebeil e Joshua Davis e i quadri di Pete Zusman e Michael Ryncavage. Anche noi che scriviamo facciamo parte dello show, con una storia di cui la Voce già parlò qui, che porta l’esperienza di un carcere di massima sicurezza dalle prigioni di upstate ai muri della Lower East Side.
Al vernissage, che ha portato su Avenue C oltre 1000 persone causando l’intervento repentino della polizia è arrivato anche Sultan Malik il protagonista della fotografia.