While world talks, future whispers: è il claim che meglio potrebbe riassumere la Formula E, sister company della Formula 1.
Malgrado ancora non abbia raggiunto la notorietà della sorella maggiore, questa categoria automobilistica è giunta ormai all’ottava stagione di attività e condivide un paio di caratteristiche con la sorella maggiore a benzina.
Entrambe condividono la medesima supervisione organizzativa della Federazione Internazionale Automobilistica. Inoltre, particolare non trascurabile, come in Formula 1, anche l’azionariato di Formula E registra la presenza del gruppo Liberty Media Corporation, diretto dall’italo americano Greg Maffei. Liberty non solo è uno dei maggiori conglomerati televisivi statunitensi, ma anche proprietario della Major League Baseball, una delle glorie sportive americane e la più antica associazione sportiva al mondo.

Ed ora veniamo al Formula E New York, edizione 2022.
Anche quest’anno si è svolta con un double header, due gare consecutive nel corso del recente fine settimana, sulle 14 curve distribuite su una lunghezza di 2.34 km del circuito urbano di Brooklyn. Per l’occasione, l’Empire State Building è stato illuminato nel tipico electric blue di Formula E, a festeggiare il quinto anniversario della gara disputata in città.
Sotto la pioggia torrenziale di sabato, al traguardo sono arrivati per primi Nick Cassidy, del team britannico Envision Racing, seguito dall’italo-brasiliano Lucas di Grassi e dall’olandese Robin Frijns, entrambi del team monegasco ROKiT Venturi Racing la cui azionista principale é la scozzese Suzie Wolf, moglie di Toto Wolf. Quest’ultimo, oltre ad essere il team principal delle frecce azzurre di Mercedes in Formula 1, investe anche in Formula E. E la sua scelta di categoria descrive il futuro del campionato elettrico più di mille parole.
La gara di domenica 17 luglio invece ha visto arrivare sul podio tre piloti conosciuti dai tifosi: Antonio Felix da Costa, già campione mondiale di Formula E nel 2019, alla guida della DS Teechetah, il belga Stoffel Vandoorne, della Mercedes EQ team e il neozelandese Mitch Evans di Jaguar Racing.
.@afelixdacosta showing us how it's done!
Podium celebrations in New York City 😁🍾
🇺🇸 2022 #NYCEPrix | @svandoorne @mitchevans_ pic.twitter.com/0HYwsVfERX
— Formula E (@FIAFormulaE) July 17, 2022
La Formula E ha anticipato un fenomeno commerciale notissimo, quello della mobilità elettrica per le vetture private, ed in poche stagioni ha calamitato l’interesse delle principali case automobilistiche mondiali che ora utilizzano anche il campionato elettrico come banco di prova per le innovazioni carbon free.
Anche il concept tecnico elettrico si è evoluto nel corso degli anni. Se nelle prime due stagioni le vetture di Formula E erano sostanzialmente tutte uguali, dal campionato 2016 arrivano le novità che caratterizzano le vetture di seconda generazione, le Gen2, al momento ancora in pista.
Riassumiamone gli elementi principali: incremento da 100kW a 150kW del recupero di energia durante le frenate, riduzione del peso e miglioramento a 180kW della potenza erogata dal motore, progressiva libertà per i team di elaborazione delle componenti meccaniche, adozione dello Halo, la gabbia che protegge il pilota come in Formula 1, raddoppio della potenza erogata dalla batteria a 54kWh ed aumento a 220 kWh della potenza del motore. A quest’ultima è consentito raggiungere i 250kW durante l’attack mode, la preferenza digitale che i tifosi assegnano ai piloti in particolari momenti della gara: qualifiche e sorpassi.
Per il 2023 sono in arrivo novità evoluzioni significative: la potenza del motore da 600 kW e la velocità di 320 Kmh consentiranno alle nuove Gen3 di ottenere dalla sola frenata rigenerativa quasi la metà della energia necessaria a gareggiare.
Si tratta di un risultato ancora impensabile per le tradizionali vetture a motore termico. A breve anche la produzione di serie riuscirà ad abbinare potenza elettrica e recupero dell’energia motrice, garantendo anche alla mobilità veicolare privata quelle lunghe percorrenze cui sinora ci avevano abituati i tradizionali motori a benzina.