Dopo l’annuncio a Boston del primo caso statunitense di vaiolo delle scimmie del 2022, un possibile secondo caso è all’attenzione delle autorità sanitarie di New York.
L’uomo potenzialmente infettato è attualmente ricoverato presso il Bellevue Hospital di Manhattan, dove un’équipe di virologi è al lavoro per confermare la diagnosi. Il paziente avrebbe manifestato alcuni dei sintomi tipici della malattia, quali un gonfiore dei linfonodi sul collo ed eruzioni cutanee somiglianti alla varicella.
Scoperto negli anni ’70 nella Repubblica Democratica del Congo, il vaiolo delle scimmie proviene da animali selvatici (come ratti e scimmie) e si diffonde tra le persone solitamente a causa di uno scambio di fluidi corporei.
Secondo gli esperti, a differenziare il vaiolo delle scimmie dal coronavirus c’è innanzitutto un’assai minore letalità, dato che la maggior parte dei pazienti guarisce in poche settimane. Inoltre, una maggiore difficoltà di trasmissione rispetto al Covid-19 rende improbabile lo scoppio di una pandemia.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito della presenza di diversi clusters di vaiolo delle scimmie in Europa, tra cui Italia (dove sono stati registrati almeno 3 casi), Portogallo, Spagna e Regno Unito.
“Non vogliamo che nessuno si preoccupi. Le cifre sono ancora insignificanti in questo momento”, ha dichiarato la chirurga generale USA Vivek Murthy. “Vogliamo che le persone siano consapevoli di questi segnali e che si rivolgano a un medico se hanno dei dubbi”.