Il consiglio municipale di New York ha deciso di posticipare di 6 mesi l’entrata in vigore della legge sulla trasparenza salariale, dalla data prevista del 1° maggio alla nuova deadline del 1° novembre.
City Hall ha così accolto l’appello di migliaia di piccole imprese che avevano chiesto più tempo per adeguarsi alla nuova norma, che obbligherà qualsiasi azienda con più di 4 dipendenti a mettere nero su bianco la fascia salariale delle posizioni lavorative in anticipo, a prescindere dal tipo di contratto.
La legge aveva già ricevuto il via libera definitivo lo scorso gennaio, con lo scopo di colmare il divario salariale che affligge donne e minoranze etniche. Uno studio del 2021, riportato da Reuters, evidenzia infatti come a New York lo stipendio medio di un impiegato bianco sia superiore di ben 27.800 dollari rispetto a quello di di un lavoratore nero e di 22.200 rispetto a un latinoamericano.
Se per molti sostenitori dell’uguaglianza sociale la legge aiuterà a colmare il wage gap, alcuni piccoli imprenditori non ci stanno e lamentano le disparità che sorgeranno. “Come donna, sì, voglio essere pagata come un uomo”, ha affermato in un’intervista Lisa Sorin, presidente della Camera di Commercio del Bronx. “Ma diminuiranno i potenziali candidati se non posso pagare quanto qualcun altro?”
Leggi analoghe sono attualmente in vigore in California e Colorado.