L’allarme rosso è stato lanciato dalla National Oceanic Atmospheric Administration: il livello delle acque sulle coste americane salirà di oltre 30 cm entro il 2050, e con esso aumenterà anche il rischio di inondazioni.
Secondo gli esperti, infatti, il cambiamento climatico causato dalle attività umane avrebbe accelerato l’aumento a livello mondiale dei livelli del mare al ritmo più veloce negli ultimi 3.000 anni.
Di conseguenza, sulle coste delle principali città americane, nel giro di un trentennio, i livelli delle acque saliranno quanto sono saliti nell’ultimo secolo.
“Quello che riportiamo è storico”, ha commentato il presidente della NOAA Rick Spinrad in una conferenza stampa. “Questo rapporto è un campanello d’allarme per gli Stati Uniti, ma ha anche un lato positivo”, in quanto “fornisce le informazioni necessarie per agire ora per posizionarci al meglio per il futuro”.
Secondo gli scienziati, l’innalzamento del livello del mare previsto porterà a un aumento significativo della frequenza delle inondazioni costiere anche nei giorni soleggiati. Gli eventi di inondazione dell’alta marea nelle città costiere – New York, Washington, Miami, New Orleans e altre ancora – hanno già raddoppiato la frequenza annuale dal 2000, trasformando quello che secondo i ricercatori era un “evento raro” in un “problema dirompente”.
Ogni cm di innalzamento del livello del mare amplifica anche l’ondata di tempesta di uragani, l’erosione costiera e la perdita di zone umide. Anzi, la probabilità che questi fenomeni si verifichino aumenterà di circa 10 volte rispetto ad oggi.