L’impennata di contagi di Covid-19 dovuti alla variante Omicron potrebbe “aver raggiunto il picco” nello stato di New York, secondo quanto affermato martedì dalla governatrice Kathy Hochul. Durante un punto con la stampa sulla situazione pandemica, la governatrice dem ha mostrato un grafico che rivela come il tasso settimanale di positività nell’Empire State – in costante e vertiginoso aumento da inizio dicembre – sia sceso al 18,6% degli ultimi 7 giorni dal precedente 22%.
Già lunedì, in riferimento alla situazione Covid-19 a New York City, Hochul aveva parlato di “un appiattimento in un senso che speriamo continui”. Il numero di nuovi positivi settimanale nella Grande Mela si aggira attualmente 40.000, poco più della metà dei casi complessivi dello stato. Sebbene la curva dei contagi non abbia ancora iniziato a scendere, le autorità sanitarie sperano che ciò possa iniziare ad accadere lentamente a partire dai prossimi giorni. La crescita dei casi rimane peraltro in moderata salita nel resto dello stato, che secondo Hochul è dovuto al fatto che rispetto a New York City le altre regioni scontino un ritardo di due settimane nell’andamento pandemico.
In New York City holding a COVID briefing. Watch live: https://t.co/0CVDoLJPAx
— Kathy Hochul (@GovKathyHochul) January 11, 2022
Rimangono ancora critiche le situazioni relative a ricoveri e morti, tanto nella Grande Mela quanto nello stato. Nella scorsa settimana, gli ospedali dei cinque boroughs hanno accolto una media di 655 pazienti al giorno, con una media quotidiana di 47 morti. Il numero complessivo di ospedalizzati (oltre 12.000) ha superato in città il picco dello scorso inverno, in linea con l’analogo record a livello nazionale. Lo scorso sabato 40 ospedali in tutto lo stato hanno dovuto imporre uno stop agli interventi non necessari per le prossime due settimane per far fronte ai ricoverati per Covid-19.
L’emergenza è particolarmente sentita a New York City e nella regione settentrionale dell’Empire State. “A sud abbiamo fatto molto bene in termini di capacità,” ha invece affermato lunedì Hochul, che ha aggiunto: “Non siamo alla fine, ma c’è un barlume di speranza.”
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