Nuovo record negativo per gli Stati Uniti: tra l’aprile del 2020 e lo scorso marzo, secondo i dati diffusi ieri dal Centro nazionale per le statistiche sanitarie, i morti per overdose da sostanze stupefacenti sono stati oltre 96mila. Secondo i dati ufficiali preliminari, riporta la Cnn, in questi 12 mesi gli Usa hanno registrato 96.779 vittime della droga, pari a un aumento del 29,6% rispetto ai 12 mesi precedenti.
Tra il 2019 e il 2020, infatti, il “Centers for Disease Control and Prevention” aveva fissato a 81mila il numero dei morti causati da overdose. Allora si trattava di un numero sconvolgente, il più alto da quando le statistiche avevano iniziato a essere raccolte. I colpevoli erano soprattutto tre: oppioidi sintetici, cocaina e metanfetamine, che avevano visto il loro picco di utilizzo nei mesi della prima ondata di Covid-19, quella del lockdown.
A New York, in particolare, il numero di decessi dovuti all’abuso di droga è quadruplicato negli ultimi sei anni. Dai 781 di marzo 2015 ai 2.243 di marzo 2021. Dopo una situazione stabile da inizio 2017 a inizio 2020, l’incremento esponenziale è iniziato nel maggio dello scorso anno. Da quel momento in poi, ogni mese i numeri sono cresciuti, arrivando all’apice proprio nell’ultimo mese rilevato: un incremento preoccupante, che arriva al 35,7%, ben sei punti in più rispetto alla media statunitense (29,6%).
Lo Stato del Vermont ha segnato la crescita più alta (+85,1%), mentre negli Stati di New Hampshire, New Jersey e South Dakota i morti per overdose sono diminuiti. Gli oppioidi hanno provocato il maggior numero di decessi, seguiti dagli oppioidi sintetici dai quali però viene escluso il metadone. I dati del Vermont sono in linea con quanto già constatato nell’ultimo rilevamento.
Lo scorso anno, infatti, il Department of Health dello Stato del nord-est mostrava come i pazienti ricoverati in ospedale per abuso di sostanze stupefacenti, fortunatamente riusciti a resistere all’overdose, fossero stati addirittura il 137% in più rispetto al 2019. Una tendenza che ora preoccupa l’amministrazione a guida repubblicana.