Non c’è più un probabile vincitore nelle primarie per la corsa a sindaco di New York. Adesso c’è solo il caos. Il Board of Elections che martedì pomeriggio aveva rilasciato gli ultimi dati dopo il secondo riconteggio col “Ranked Choice” e che vedevano Eric Adams sempre in testa arrivare al 51,1% temporaneo con un leggero vantaggio di 16.000 voti su Kathryn Garcia col 49,8 % e Maya Wiley col 49,3% (e quindi destinata ad essere eliminata per il riconteggio finale che si conoscerà il 12 luglio), ha cancellato all’improvviso l’intera comunicazione messa in rete dicendo “c’è stato un errore… ci siamo sbagliati e sono state incluse nel riconteggio circa 130 mila schede test utilizzate per rodare le nostre macchine… ”.
In piena notte le breaking news sulle televisioni locali metteva di nuovo tutto in discussione.
I candidati rimangono adesso nella grande incertezza. Si avverte il segno di un disagio profondo e l’immagine della metropoli più importante del mondo che fallisce miseramente nella sua prova più importante: la conta dei voti.
E’ prevedibile che nella serata di oggi il Board of Elections trasmetta i nuovi dati corretti. Questi potrebbero anche ribaltare la situazione fra i tre candidati rimasti in gara, Adams, Garcia e Wiley. Per l’elettorato femminile sta crescendo in queste ore la speranza di poter vedere per la prima volta nella storia una donna a sindaco di New York.
“E’ imbarazzante e si dimostrano dei pericolosi incompetenti” dichiara furiosa Maya Wiley-che col conteggio di martedì se fosse stato corretto arrivando terza sarebbe uscita dai giochi.
“Occorrono adesso tutte le garanzie di trasparenza che il board of election avrebbe dovuto dare fin dall’inizio…”, aggiunge Kathryn Garcia, la più interessata a sperare nel testa a testa finale con Adams
“Si tratta di un infortunio molto grave che deve essere subito corretto…” dice l’ex poliziotto e attivista di color che fin dal primo momento guida la corsa alle primarie ma che ha visto il suo distacco ridursi pericolosamente.
Molti si chiedono come sia potuto succedere. Un errore, una svista così clamorosa che lancia pesanti sospetti sull’intero processo elettorale. Sono state contate 135.000 schede campione che adesso devono essere sottratte. Non sono state ancora contate invece le circa 125.000 schede postali (absentee ballots) che invece diventeranno decisive per spingere uno degli ultimi due candidati rimasti in gara, oltre la soglia del 51% che gli consentirà di ottenere la nomination di confrontarsi col repubblicano Curtis Sliwa nelle elezioni del 2 novembre.
Il risultato finale e certificato non arriverà comunque prima del 12 luglio.
Momento peggiore per un errore di questa portata non poteva capitare. La macchina elettorale democratica che esprime anche il board of elections ha miseramente fallito col “ranked choice”. Era la prima volta che il sistema delle cinque preferenze a scalare si utilizzava in una metropoli di 9 milioni di abitanti.
Se le correzioni non saranno accettate da tutti i candidati potranno scattare cause giudiziarie infinite da parte di chi si è sentito danneggiato perché a raffica da parte dei candidati che si sono sentiti danneggiati e potrebbero danneggiare se non boicottare il voto vero di novembre. A guadagnarci insomma potrebbe risultare soltanto il candidato repubblicano tutto legge e ordine Curtis Sliwa col suo berretto rosso dei Guardian Angels che sembrava già rassegnato alla sua “mission impossible”.