Il coronavirus sta colpendo con particolare violenza i più poveri in America, in molti modi. Uno di questi è l’istruzione dei loro figli. In alcune scuole secondarie, meno della metà degli studenti partecipa regolarmente alle lezioni a distanza via web.
L’assenteismo scolastico è un fenomeno già diffuso negli Usa, ma con questa crisi si sta verificando in numeri mai visti prima tra le famiglie meno abbienti, che spesso non hanno il computer a casa, l’accesso a internet, dove manca la supervisione di un adulto e gli adolescenti devono badare ai fratelli più piccoli mentre i genitori continuano a lavorare fuori casa in settori «essenziali».
Proprio per questo il sindaco di New York, De Blasio è intervenuto, annunciando che le scuole della città riapriranno il 13 settembre e tutti gli studenti insieme allo staff scolastico torneranno in presenza.
Quest’anno a New York circa 600mila studenti hanno seguito le lezioni da remoto, ovvero la maggior parte del milione di alunni totale. La didattica a distanza è stata difficoltosa, negli Stati Uniti si stima che siano circa tre milioni gli alunni che hanno rinunciato agli studi dallo scoppio della pandemia, come rivela il New York Times.
Nonostante questi dati allarmanti, la decisione ha fatto nascere polemiche e molti genitori non si sentono sicuri di far rientrare i loro figli nelle aule scolastiche.