Per mesi New York è stata un esempio da seguire nella lotta contro il COVID-19: i business non essenziali sono stati chiusi quando si sono registrati aumenti di contagi, l’idoneità al vaccino è stata velocemente espansa agli adulti sopra i 16 anni, e il numero dei contagi è rimasto relativamente basso, considerando la popolazione della città. E ora, infatti, la Grande Mela inizia a godersi i frutti del suo duro lavoro. Ecco un resoconto di come la città se la sta passando, per il momento.
Il 26 aprile, la capacità interna per i cinema aumenterà al 33% e i siti di intrattenimento indoor e outdoor a basso rischio, inclusi musei, acquari, zoo e giardini botanici, potranno estendere la loro capacità al 50%. Inoltre, dal 19 maggio sarà aumentata la capacità nelle arene e nei grandi eventi, compresi gli sport professionali e universitari, le mostre e le esibizioni. In tutte queste manifestazioni, i possibili spettatori ammessi aumenteranno al 25%. Rimarranno comunque in vigore tutte le misure di sicurezza finora utilizzate, come il distanziamento sociale, l’obbligo di indossare le mascherine, gli screening sanitari e gli altri protocolli di salute.
Un’altra buona notizia è il numero di adulti che ha sinora ricevuto almeno una dose del vaccino: quasi il 42%. Nelle ultime 24 ore sono state somministrate 131.589 dosi totali, e oggi NYC ne ha utilizzate ben 13.428.920, con il 28,4% dei newyorkesi che ha ottenuto entrambe le dosi. (Tutti i dati, organizzati per regione, sono disponibili qui). Tenendo poi a mente che è soltanto da poco che una grande frazione dei newyorkesi sono diventati idonei al vaccino (solo qualche settimana per gli adulti dai 30 in su, e due per gli adulti dai 16 in su), il numero è sicuramente rincuorante. Se la città riesce a mantenere questi ritmi, dovrebbe presto riuscire a vaccinare quasi tutta la popolazione.

Nonostante le buone notizie, l’aumento costante del numero di vaccinazioni e le lente riaperture di vari business, la città fa comunque fatica a contrastare il numero di casi gravi di covid-19. I ricoveri sono saliti a 3.783 e dei 147.583 tamponi riportati ieri, 4.339, pari al 2,94%, sono risultati positivi. Il tasso medio di positività di 7 giorni era del 2,85%. Ieri in terapia intensiva c’erano 836 pazienti, in calo di 13 rispetto al giorno precedente. Di loro, 521 sono intubati, mentre i decessi sono stati 44.
Ma anche se i numeri non sono bassi quanto si vorrebbe, la città ha comunque ottenuto un importante risultato la settimana scorsa: per la prima volta, da novembre 2020, il tasso di positività è sceso sotto il 5%. “Questo è un segno profondamente positivo”, ha detto il sindaco Bill de Blasio. “Quindi so che tutti stanno lavorando davvero duramente. Dobbiamo continuiamo a lavorare, e cacciare questo COVID-19 fuori dalla città una volta per tutte. Ma spero che tutti possano vedere i frutti delle loro fatiche, perché le cose stanno davvero iniziando a cambiare”.
Insomma, ad oltre un anno da inizio pandemia, la Grande Mela sta veramente iniziando a risorgere, lei che a Marzo 2020 è stata colpita peggio di tutti dall’avvento del coronavirus negli Stati Uniti, e che ha registrato un numero di decessi pro-capite esorbitante. Bisogna però tenere sempre alta la guardia, per assicurarsi che questi miglioramenti possano continuare.