La Columbia University è una delle istituzioni più prestigiose negli USA e nel mondo. Fondata nel 1754 sul terreno della Trinity Church a Manhattan, la Columbia è la più antica università di New York, e la quinta più antica negli Stati Uniti. Nonostante la sua venerata storia, però, l’ateneo nelle ultime settimane si è ritrovato al centro di varie polemiche: scioperi dovuti ai prezzi troppo alti per l’insegnamento a distanza, dottorandi sottopagati che insegnano in aula e cerimonie di laurea organizzate in modo segregazionista.
Nonostante le promesse di un lavoro stabile, e la quasi certezza di poter “far soldi” uscendo da un’istituzione così prestigiosa, i costi della Columbia sono esorbitanti: $61.788 all’anno, per la classica laurea di quattro anni. E finanziare un’istruzione alla Columbia, tra le università più costose della nazione, è diventato più difficile nel mezzo della pandemia. Lo sciopero contro le tasse scolastiche della Columbia arriva quindi in risposta a questo momento di crisi economica, con la richiesta che l’Università riduca i costi del 10%, aumenti gli aiuti finanziari e sostituisca la “responsabilità dello studente”, un contributo per le tasse scolastiche che gli studenti o le loro famiglie devono pagare, con borse di studio.
Nonostante la petizione abbia ottenuto oltre 4.000 firme e abbia guadagnato attenzione nazionale, la Columbia non ha ancora ceduto alle richieste degli studenti. Il rifiuto dell’Università di ridurre le tasse scolastiche, anche nel mezzo della pandemia, riflette la mercificazione dell’istruzione negli USA. Nei confini statunitensi, l’Università è considerata un prodotto altamente desiderabile, ma alla portata soltanto di coloro che appartengono a una classe socio-economica elevata. Una situazione che impedisce la mobilità sociale e il progresso. Inoltre, l’Università sta contribuendo in gran parte alla crescente crisi del debito studentesco, che ammonta a $1,7 trilioni e che ora colpisce più di 45 milioni di americani, lasciando entrare i laureati nel mondo del lavoro con $30.000 di debito.

La filiale dei Young Democratic Socialists of America (YDSA) della Columbia University-Barnard College si è assunto la responsabilità di mobilitarsi attorno a una coalizione di gruppi di studenti. Il gruppo ha varie richieste, incentrate in parte sulla riduzione del 10% della tuition, ma si mobilita soprattutto contro l’amministrazione scolastica per affrontare un elenco di rimostranze sul trattamento degli studenti di colore.
Inoltre, i grad students che insegnano e studiano alla Columbia sono in sciopero per protestare a causa dei salari troppo bassi. Gli studenti chiedono compensi più elevati e benefici migliori per compensare l’aumento del costo della vita, nonché un sistema per indagare meglio sulle accuse di molestie sessuali e discriminazione. I membri del sindacato non lavoreranno più, né condurranno ricerca per conto dell’università, fino a quando le loro richieste non saranno soddisfatte. In una dichiarazione, i Graduate Workers of Columbia hanno affermato che l’amministrazione ha minacciato di trattenere la paga di qualsiasi membro che partecipi attivamente allo sciopero.

Infine, la Columbia è stata accusata di aver organizzato delle celebrazioni di laurea di natura segregazionista, ma la notizia, alla fine, si è rivelata alquanto esagerata per non dire fake. Quello che è successo è che, oltre alle normali cerimonie, la Columbia ha creato varie celebrazioni a partecipazione volontaria in base alle etnie dei suoi studenti. Se ad esempio uno studente nativo-americano vuole festeggiare con coloro che condividono la sua stessa storia e fanno parte della stessa minoranza, lo può fare. Ma questo particolare tipo di cerimonie non sostituiscono quelle normali.
Come la Columbia ha fatto sapere in un Tweet: “Questi Tweet ed accuse manipolano i fatti. Queste celebrazioni esistono in aggiunta, e non al posto, di quelle normali. Questi eventi creano spazi importanti, intimi e accoglienti per gli studenti allineati con questi gruppi, per riunirsi e per celebrare i loro risultati, se lo desiderano. Sono organizzati in tandem con studenti e gruppi di studenti”.
In linea di massima, però, la Columbia ha molto lavoro da fare per cercare di diventare un’istituzione più accessibile, senza compromettere però il suo stato di “superiorità”. Un tempo, andare alla Columbia era garanzia per il successo lavorativo, ma se il trend di aumento della tuition continua, la situazione è destinata cambiare. Il rapporto tra costi e benefici, se investire nell’educazione ad una Ivy League significa entrare nel mondo del lavoro con un debito esorbitante, potrebbe non tornare.