New York City sta ricominciando a vivere le proteste contro la brutalità della polizia, ma questa volta sono stimolate dalle tensioni mentre si aspettano i risultati delle elezioni presidenziali.
Ieri sera, una giornata di manifestazioni pacifiche a Manhattan si è trasformata in scontri tra manifestanti e polizia, e ha portato a quasi 60 arresti. Il dipartimento di polizia era in standby, pronto a sedare qualsiasi possibile violenza o agitazione. In vari stati degli USA si sono verificati scontri principalmente fra i democratici, che vogliono difendere la democrazia, ed i repubblicani pro-Trump, che credono che l’elezione sia “corrotta”.
Per esempio, in Arizona, un gruppo di Trump supporters si è presentato armato di fucili davanti ai seggi elettorali di Maricopa county, urlando di “fermare il conteggio dei voti”. O in Pennsylvania, considerato uno degli stati chiave di queste elezioni, dove il conteggio dei voti richiede un tempo molto lungo. Questo è legale, ed inoltre, in precedenza era già stato annunciato, ma l’attesa causa grandi tensioni nello stato. Anche a Detroit, nel Michigan, un seggio elettorale è stato preso d’assalto da manifestanti di entrambi i partiti: alcuni volevano fermare il conteggio dei voti, altri difenderlo.
Così è successo anche a NYC: verso le 20:30 nel West Village, una falange di ufficiali ha raggiunto un gruppo di diverse centinaia di persone, che si erano radunate prima fuori dalla Biblioteca Pubblica di New York a Midtown, e poi hanno marciato verso Washington Square Park. I manifestanti avevano interrotto brevemente il traffico nel quartiere, intonando slogan come “ogni città, ogni città, rasa al suolo le questure”, mentre passavano davanti a boutique e ristoranti, che pullulavano di gente, dato il clima caldo della notte scorsa.

Utilizzando la tattica delle forze dell’ordine nota come kettling, gli agenti hanno spinto i manifestanti fuori dalla strada e hanno cercato di contenerli sui marciapiedi. Ad un certo punto, mentre poche dozzine di manifestanti percorrevano una strada laterale deserta vicino al parco, gli agenti di polizia in bicicletta li hanno superati di corsa e li hanno bloccati all’incrocio successivo. Quando i manifestanti hanno gridato alla polizia di muoversi, altri agenti in tenuta antisommossa si sono uniti alla mischia. E poi ancora un altro gruppo di poliziotti è arrivato, accerchiando i manifestanti da dietro; successivamente li hanno spinti a terra ed hanno eseguito gli arresti.
“Perché siete in tenuta da sommossa, non vediamo nessuna rivolta qui”, hanno urlato i manifestanti che ancora non erano stati circondati. Fumo, luci rosse e blu lampeggianti della polizia e il suono delle urla hanno riempito le strade mentre gli agenti, spesso in modo violento, cercavano di dividere la folla. Almeno tre persone sono state arrestate per aver appiccato il fuoco a dei bidoni della spazzatura, mentre altri sono stati arrestati perché avevano bloccato gli ingressi della metropolitana. Altri ancora avevano gettato spazzatura e uova. In tutto, almeno 58 persone sono state arrestate. Queste scene nel West Village sono in netto contrasto con l’umore quasi allegro che aveva trascinato i manifestanti in precedenza, quando gridavano di “defund la polizia”, di contare ogni voto, e di porre fine all’ingiustizia razziale.
Un secondo confronto si è verificato intorno alle 21:30. vicino a Union Square, e ha coinvolto un diverso gruppo di persone, che aveva marciato per le strade di Manhattan, corteo che è stato affiancato in ogni momento da agenti in bicicletta. La folla si stava radunando vicino all’incrocio tra la 14th Street e la Third Avenue quando gli ufficiali sono entrati di corsa, arrestando diverse persone.
Al di là di alcuni incendi di bidoni della spazzatura, però, non vi sono stati danni a negozi o a business di alcun tipo, al contrario di quanto si aspettavano i proprietari, quando hanno eretto barriere di legno per difendersi da saccheggi e rivolte, come quelle che si erano verificate durante l’estate a causa delle proteste contro l’ineguaglianza razziale.
