New York ai tempi della pandemia si presenta desolata, e la normalità della vita quotidiana fagocitata dal virus.

Non c’é altro modo per descriverla. I ritmi frenetici di vita che conducevamo prima dell’epidemia sono stati stravolti. Costretti a stare in casa volenti o nolenti, a svolgere solo le funzioni dei bisogni primari dell’esistenza– oltre a quelli necessari per il benessere fisico e mentale. Niente più vacanze, le attivitá sportive limitate o rivisitate, feste e festicciole di ogni genere e tipo cancellate e bandite.

Eppure, mi ha colpito che questi sono momenti storici al pari dell’11 settembre. Giornate storiche da raccontare ai nostri figli e nipoti, ma con una differenza. Mentre durante gli avvenimenti dell’11 settembre ci siamo potuti consolare a vicenda radunandoci e incontrandoci per condividere lo sgomento, la rabbia e il dolore dell’evento tragico, con la pandemia del Coronavirus ci ritroviamo a doverlo fare in solitudine.

Come se fossero immagini in un film distopico e futuristico, le strade di New York sono prive di essere umani. Persino il traffico, molto piu leggero del solito, ha assunto un’aria sinistra in questi giorni di desolazione, abituati com’eravamo a vedere gli ingorghi perenni. Dov’é finita la marea di persone che pullulava per le strade di Manhattan 365 giorni all’anno accalcati sui marciapiedi?

E il caos provocato dal frastuono della quotidianità della vita lavorativa? Dove sono i turisti che riempivano e salutavano dagli autobus panoramici a due piani durante i giri turistici della città, intasando fino all’inverosimile tutte le attrazioni che Manhattan ha da offrire?
Ho deciso di vedere personalmente lo scenario fantasmagorico di questi giorni e perciò mi sono recata in città per scattare delle foto ed immortalare questo momento storico.

L’Upper East Side, il Miracle Mile su Madison Avenue, i grandi magazzini di Saks sulla 5 Avenue e il Rockfeller Center, il Queensboro Bridge, Washington Square e Cadman Plaza tutti quartieri e centri di attrazione turistica come non li avevo mai visti prima.

Questa sara’ l’immagine di New York che mi rimarrà per sempre impressa nella mente.
Translation by Maria Fratianni



