Vorrei che qualcuno mi spiegasse le regole del gioco, come muoversi su uno scacchiere internazionale sul piano emotivo senza rischiare imbarazzanti e frustranti finali di serata.
New York è certamente un campo di battaglia fra i più difficili al mondo, sagge amiche sostengono sia molto più facile trovare un fidanzato in piccole città di provincia.
Ne ho avuto prova di recente, ero per lavoro in Pennsylvania, in una piccola città di poche anime, sono entrata nell’unico bar a caccia di operai da fotografare, a parte essere stata scambiata più volte per un agente federale, ho stretto amicizie immediatamente, ho ricevuto una dichiarazione d’amore a tre ore dalla stretta di mano e due birre alla spina in omaggio.
Episodi del genere mi sollevano dal pensare che sia mia la responsabilità di tanti appuntamenti andati male.
Fattore tirchieria: ho sempre creduto che un individuo tirchio di soldi lo sia anche di sentimenti.
Mi dicono che in America un uomo che ti invita a cena e ti fa pagare metà del conto non sia tirchio bensì, addirittura, rispettoso del tuo valore di donna indipendente e che il non pagare sottintenda che non ci siano intenzioni di “comprarti” o segnali di un interesse di solo scambio sessuale. Davvero dietro ad una cena non pagata c’è tutto questo ragionare?
La mia amica Flaminia sostiene che rinunciare alle attenzioni e alla galanteria maschile sembra sia diventato il prezzo che noi donne stiamo pagando per essere indipendenti.
Lasciare che una donna, che si presume si stia corteggiando, si paghi la cena è un segnale di rispetto della parità fra uomini e donne?
Altro mistero rimane: “come dividere la fantomatica cena? Ognuno paga quello che ha mangiato?”
Ristorante Giapponese abbastanza spartano, mi aveva invitata un ragazzo Italiano, lui ordina 3 portate, io un antipasto sotto il muro dei 10 Dollari, lui 3 birre, io una.
Al momento del conto divide per due, io lo guardo basita e non riesco a non dirgli che sarebbe opportuno che le tasse e la mancia le mettesse lui data la quantità di cibo e alcolici che aveva ingurgitato.
Qualche giorno dopo mi invita a cena con una coppia di suoi amici, stavolta una tavola calda Yemenita, a posteriori suppongo fosse la sua vendetta dato che sono vegetariana e l’unica cosa sul menù era carne di capra.
Ho pagato 50 Dollari per un piatto di riso bollito e quattro verdure in croce. Costosa la povera capra che hanno mangiato gli altri.
Non l’ho mai più visto, mi sono sfogata col tassista Iracheno che mi riportava a casa e annuiva mentre lamentavo con grande dispiacere la mancanza di attenzione, di generosità e galanteria che continuo a credere siano elementi decisivi all’inizio di una frequentazione affettuosa.
Primo appuntamento con ragazzo Americano, Newyorkese per la precisione, conosciuto nella Subway, scambio di messaggi intelligenti e spiritosi, usciamo per giro del Giovedì per le gallerie d’arte di Chelsea, si fanno le nove, mi propone di fare sosta in ristorante per mangiare qualcosa.
Una volta seduti uno di fronte all’altra noto che mi guarda così intensamente da indurmi a pensare che o si fosse innamorato perdutamente oppure stesse pensando a come uccidermi per poi conservarmi in freezer.
In entrambi i casi il suo desiderio di me non l’ha comunque convinto a pagarmi la cena, il che, al primo appuntamento, fa abbastanza amarezza, sopratutto se parliamo di 25 dollari a testa.
E qui ancora una volta opinioni e reazioni diverse, sono stata travolta da consigli e rimproveri per le mie aspettative, per il mio ostinato voler ignorare che gli Americani non offrono e che tutto si divide, triste abitudine che, sospetto, sia diventata anche degli Italiani che, evidentemente, hanno imparato presto a dimenticare le buone maniere dei loro padri.
Molti ragazzi che conosco qui a New York hanno speso stipendi e capitali per portare fuori e sopratutto a letto ragazze Americane e non, adesso mi accusano di essere assurda nel pensare che sia un gesto auspicabile che un uomo abbia piacere ad offrirti un aperitivo o una cena. Vorrei sottolineare che molte Americane non uscirebbero nemmeno dal portone per un uomo che non solo sia pronto a pagar loro la cena ma anche l’Uber per tornare a casa.
Si può fare ottima figura con un pezzo di pizza da 2 Dollari, con un caffè buono o con un brownie alle noci, non è necessaria cena costosa, i prezzi di NYC sono brutali, ma esistono gli happy hour e i furgoncini di street food, si può essere galanti anche mangiando in piedi e con le mani.
Per fortuna ho molti amici Americani generosi che, evidentemente, esulano dagli stereotipi e offrono cene ed aperitivi, io faccio lo stesso con loro.
L’altra sera un ragazzo Veneto mi ha offerto un bicchiere di vino e mi ha dato un passaggio a casa in macchina pur abitando da tutt’altra parte, non vuole portarmi a letto, è semplicemente un Italiano dalle buone maniere.