I meteorologi la annunciavano da giorni; in tutta New York aleggiava nell’aria (gelida) uno strano senso di attesa; tra amici e parenti, nelle ore precedenti, non si faceva che chiedersi che cosa doversi aspettare; e in serata, l’alert – come di consueto giunto via sms – che avvisava della chiusura di scuole e università: Bomb Cyclone era prevista sulla Grande Mela per le prime ore della mattinata del quarto giorno del 2018, e, in effetti, non ha tardato di un secondo. Possiamo immaginare che chiunque si trovasse a New York il 4 gennaio, alzandosi dal letto la mattina, per prima cosa si sia affacciato alla finestra per verificare che non fosse stato tutto un gran vociare per nulla, trovandosi puntulmente di fronte, già alle prime luci del giorno, strade rigorosamente imbiancate. Strade che poi, nel corso della giornata, sarebbero state completamente sommerse da un morbido cuscino di neve.
This afternoon in @CentralParkNYC. #NYCtough#blizzard2018 pic.twitter.com/xu8z78mbxN
— City of New York (@nycgov) January 4, 2018
Hey @nypl, wanna play?! It’s a #museumsnowballfight (and libraries can come, too ?)! You were looking pretty peaceful after a snowstorm in 1915! #BombCyclone
[William Davis Hassler, 1915. MCNY, 2001.35.1.250] pic.twitter.com/NqA2r2pD4A
— MuseumoftheCityofNY (@MuseumofCityNY) January 4, 2018
Nonostante il nome altisonante, non si può dire che Bomb Cyclone sia stata la più grande bufera di neve degli ultimi anni; ma di certo, qualche disagio l’ha causato. L’aeroporto JFK chiuso, come le scuole, alcune università e molti posti di lavoro, treni in ritardo, traffico in tilt, raffiche di neve che si infilavano fin nei corridoi sotterranei delle metropolitane o tra i grattacieli di Manhattan. Più che altro, a preoccupare sono le temperature, già basse e destinate a precipitare ulteriormente nei prossimi giorni, pronte a trasformare in spesse lastre di ghiaccio quegli 8 pollici di neve puntualmente predetti dal Weather Service ed effettivamente scesi nel corso della giornata.
AMAZING WINTER VISITOR: This hungry buck didn’t seem to mind the storm in Staten Island! Thanks to Theresa Nicholson for sharing to #SocialSnowPatrol pic.twitter.com/mKPkZ6IYdI
— CBS New York (@CBSNewYork) January 4, 2018
Wondering about the shape of the #blizzard? The powerful midlatitude #BombCyclone has several meso-vortices spinning within its center, #GOESEast ABI captured these images of the storm every minute today. #snowday See more #cool GOES imagery here: https://t.co/mbgRYot60A pic.twitter.com/Zzab51uurp
— NOAA Satellites (@NOAASatellites) January 4, 2018
Secondo il New York Times, a mezzogiorno già 6 pollici di neve si erano accumulati in alcune parti di Brooklyn e nel Queens, 9 in alcune aree di Long Island. Le raffiche di vento hanno superato le 40 miglia all’ora in città e hanno sfiorato le 60 miglia all’ora a Long Island. La Grande Mela, insomma, nonostante i 1.500 spazzaneve e i 693 spargisale in azione, resta sepolta sotto la neve e nella morsa del gelo, e il sindaco Bill de Blasio ha avvisato che venerdì la temperatura percepita potrebbe scendere di 20 gradi sotto lo zero. “Questa è una tempesta molto seria”, ha detto il sindaco in conferenza stampa. “Ci aspettiamo condizioni difficili per i giorni a venire, soprattutto in termini di freddo”. De Blasio strappa però anche qualche sorriso, mostrandosi su Twitter, grazie alla solerzia del suo responsabile ufficio stampa, intento a spalare la neve come qualsiasi newyorkese in queste ore.
“Mayor couldn’t resist.” Bill de Blasio’s press secretary, @EricFPhillips, shared this video of the mayor shoveling snow. #NY1Snow pic.twitter.com/Ha7mqySjJn
— Spectrum News NY1 (@NY1) January 4, 2018
❄️ It was not a #snowday at the United Nations.
The UN Web TV team was on duty to bring you the @UN Live and on-demand.
Happy New Year from UN Headquarters in New York! #blizzard2018 pic.twitter.com/bOaWAnv6jN
— UN Web TV (@UNWebTV) January 4, 2018
Al di là dei disagi, in effetti, ad allietare la giornata non sono mancate le fotografie scattate da residenti e non, rigorosamente postate sui social network con l’hashtag #BombCyclone, a raccogliere centinaia di like e reazioni da tutto il mondo. Noi della Voce ci siamo divertiti a raccoglierne per voi alcune, di tanti italiani (e non solo) nella Grande Mela, che in questa giornata ricoperta di bianco si sono dilettati a scattare e condividere con amici e parenti, magari anche al di là dell’Oceano. Non serviva infatti essere fisicamente a New York per venire inondati di selfie sotto la neve, panorami quasi artici, visuali catturate dal vetro di una finestra: bastava aprire un pc o accendere uno smartphone. D’altronde, è proprio il caso di dirlo: è il mondo interconnesso, bellezza!




