Nei primi giorni di un maggio newyorkese ancora grigio e freddo si è celebrata la XII Magna Grecia Week che ha riscaldato l’atmosfera con un carnet ricco di appuntamenti, iniziative e novità. Organizzata dall’ormai storica Fondazione Internazionale Magna Grecia, l’annuale conferenza di tre giorni, dal 2 al 4 Maggio 2016, ha avuto luogo, come di consueto all’Istituto Italiano di Cultura ed il John D. Calandra Italian American Institute del Queens College CUNY.

Ad inaugurare ufficialmente la Magna Grecia Week nella giornata di apertura, Giorgio Van Straten, direttore dell’ Istituto Italiano di Cultura e Francesco Genuardi, nuovo Console Generale D’Italia a New York. Quindi Joseph Sciame, Chairman Conference of Presidents of Major Italian American Presidents: a quest’ultimo la solenne “Proclamation” della XII Magna Grecia Week in cui il Governatore dello Stato di New York Andrew M. Cuomo dichiara di condividere spirito e obiettivi della manifestazione, sottolineando la grande eredità che la Magna Grecia ha lasciato alla cultura dell’Occidente.
La Fondazione Internazionale Magna Grecia, nata nel 1986, ha festeggiato quest’anno il suo trentesimo anniversario ed i grattacieli di New York hanno fornito la cornice ideale, perché, come dice lo stesso Presidente e fondatore l’ On. Nino Foti: “Se Pitagora non fosse esistito, l’Empire State Building oggi non ci sarebbe”. Nessun avvenire è possibile in alcun paese e per alcun popolo del mondo che non rispetti, ammiri e studi il proprio passato e quello delle altre civiltà, patrimonio inscindibile dell’intera umanità. In questo la Fondazione Magna Grecia si distingue nel territorio e all’estero, e lo fa da ben trent’anni , per lo sforzo profuso nell’intento di costruire un mondo migliore, che tragga ispirazione dalla gloriosa storia antica, non rinneghi mai il passato, fosse anche scomodo, e guardi sempre al futuro con obiettivi socialmente ed umanamente elevati e pertanto condivisibili anche oltreoceano.

La Fondazione dedica anche quest’anno il famoso doppio premio ad entrambe quelle personalità, di Italiani ed Americani con italiane origini, che hanno contribuito allo sviluppo e alla crescita del paese in cui vivono. Già assegnato in passato a nomi importanti del panorama mondiale, come l’ex Governatore dello Stato di New York George Pataki e l’ex Sindaco di Buenos Aires oggi Presidente della Repubblica Argentina Mauricio Macri, solo per ricordarne alcuni. La comunità Italo Americana, presente numerosa alla manifestazione, si è stretta intorno alle eccezionali figure cui quest’anno è andato il premio. Diversi fra loro per i ruoli professionali rivestiti, ma accomunati dalla stessa passione pura per il proprio mestiere: il Commissioner Hon. Daniel Nigro, del Fire Department di New York, protagonista dei tragici eventi dell’11 Settembre 2001, allora Capo dello stesso Dipartimento dei Vigili del Fuoco e lo scrittore, commediografo e drammaturgo, nonchè columnist de La Voce di New York, Mario Fratti, per la lunga carriera e gli innumerevoli lavori teatrali che gli sono valsi i premi tributati in tutto il mondo. Il simbolo del premio Magna Grecia non poteva essere meglio concepito: l’effigie in argento della colonna dorica del tempio di Hera Lacinia, oggi simbolo della città di Crotone, la sola rimasta delle 48 che anticamente formavano il tempio greco del V Sec. a.C.., unica superstite dei terremoti fisici e politici susseguitisi nei secoli, oggi solitaria ed imperterrita sentinella a vigilare sul futuro della Calabria.
L’intervento del Presidente della Fondazione Nino Foti ha mirato dritto al cuore della manifestazione. Dice Foti (citando a sua volta): “Ognuno di noi è cittadino di due mondi, una terra geograficamente nativa, dove siamo nati e cresciuti, da cui abbiamo ricevuto la nazionalità ed una terra più grande e più antica che ci ha dato il background culturale e spirituale. Siamo tutti cittadini delle Civiltà Greca, Romana e Cristiana. Come entità culturale, l’intero West discende spiritualmente da Atene, Crotone e Roma. Il nostro obiettivo non è guardare al passato nostalgicamente ed analizzare la cultura e la civiltà da lontano, ma al contrario fondare su questo impressionante patrimonio il progresso di tutti”.
A pensarci bene, è tutto qui: da qui si parte e qui si arriva alla riscoperta del Mezzogiorno. Infatti, la Magna Grecia Week, è sì un prestigioso appuntamento culturale, ma vuole anche fungere da sprone all’economia del territorio, all’impulso del turismo, spina dorsale dell’economia di tutto il Mezzogiorno. Proprio in Calabria, più che nelle regioni vicine, il turismo ha sofferto un vistoso rallentamento, inadeguate campagne pubblicitarie ed insufficiente informazione. La seconda delle tre giornate della Conferenza, dal tema “La Calabria fra Cultura e Turismo”, tenutasi alla Italy-America Chamber of Commerce è stata interamente dedicata alle iniziative di promozione turistica ed economica del territorio calabrese attraverso il coinvolgimento di enti e tour operators americani. Dall’America un viaggio a ritroso, a riscoprire un territorio antico come fosse nuovo, legando il turismo alla cultura, ai prestigiosi atenei, alle città d’arte, ai siti archeologici, ai numerosi e ricchi musei .

Non poteva mancare in una rassegna come questa, una pagina dedicata a Matera, neoeletta Città Europea della Cultura 2019, l’ importante riconoscimento che Matera si è conquistata e si prepara a mostrare al mondo. Le iniziative in cantiere sono molteplici, ne ha riferito alla Conferenza la Prof.ssa Cangelli (nella foto in alto, seconda da destra), Assessore del Comune di Matera con delega ai Sassi e al Patrimonio UNESCO, che ha illustrato il percorso compiuto e i progetti in laboratorio per valorizzare questo straordinario palcoscenico storico-naturale già teatro di pellicole di fama mondiale: “Matera capitale della cultura 2019 – ha riferito la Prof.ssa Cangelli – una chance per Matera e per tutto il Mezzogiorno; il 2019 deve rappresentare un passaggio non un punto di arrivo, perchè Matera diventi città europea dal 2020 in poi per la produzione culturale e per l’occupazione creata dalla cultura e dal turismo”.
Il terzo appuntamento conclusivo della Magna Grecia Week, dal titolo “Dalla Magna Grecia al Mezzogiorno, le ragioni di uno sviluppo che non c’è” ha messo sul piatto tutti i problemi, vecchi e nuovi, che oggi affliggono il Mezzogiorno. I temi più scottanti delle soluzioni mancate e dei tentativi falliti di decollo economico e di emancipazione sociale nelle regioni del Sud, hanno fornito la trama per una riflessione profonda ed un dibattito onesto e costruttivo tra le numerose personalità del mondo culturale italiano ed italoamericano di New York intervenute alla serata, il Prof Anthony Julian Tamburri del John D. Calandra Italian American Institute, il Prof Gaetano Cipolla della St. John’s University e lo scrittore Mario Fratti, solo per citarne alcuni. Una sintesi del dibattito ha evidenziato proprio nella diaspora la causa numero uno dell’impoverimento del Mezzogiorno. Iniziato sin dai primi anni dell’Unità d’Italia e mai finito, il fenomeno dell’emigrazione ha visto fuggire dal Sud milioni di braccia e cervelli verso il nord Italia, i paesi d’Europa e di mezzo mondo in una emorragia dissanguante che ha tolto le forze al paese.

E’ quindi proprio dagli Italiani che sono emigrati all’estero, in paesi ricchi ed attivi sotto ogni punto di vista, che ora ci si attende quel “ritorno” in termini di attenzione, interesse e creatività per il Mezzogiorno. Dato che è statistico nessun emigrato faccia quasi mai definitivo ritorno nelle terre di origine, questi soltanto può dare impulso alla rivalutazione e allo sviluppo dei paesi d’origine abbandonati, facendo leva su quel naturale legame sentimentale che non si spezza mai. La convinzione della Fondazione Internazionale Magna Grecia è sempre la stessa, incrollabile, filo conduttore di tutte le giornate: “si guarda troppo all’industria e al commercio e poco alla cultura. L’heritage culturale del Mezzogiorno, la bellezza, le tradizioni, il cibo tutto ciò di cui si parla è benedetto da Dio, questo significa: turismo!”. Bisogna ristrutturare e riscoprire il patrimonio artistico, linguistico e di tradizioni che spesso affascina più gli stranieri che gli Italiani. Ai tempi della Magna Grecia le terre del Sud furono oggetto di conquista ed di immigrazione, un’”America”di allora, meta di intellettuali ed artisti; ancora all’epoca del Regno delle Due Sicilie, la Calabria era più ricca della Germania. Antonio Morabito, Ministro Plenipotenziario Coordinatore per la Comunicazione Ministero degli Affari Esteri, si chiede : “Perché abbiamo perso l’opportunità di dare al mondo così tanti valori? ”. Nel ricercare le ragioni del mancato sviluppo, sono stati individuati i seguenti punti: la diaspora che ha privato le regioni del Sud del loro potenziale; il cancro della mafia, il disonore che obbliga la gente del Sud a dover dimostrare sempre tre volte di più il proprio valore; il problema dell’istruzione, un gap tra Nord e Sud e la disoccupazione al 60 %, che spinge i giovani a studiare altrove e a non fare più ritorno.
Al fine di raggiungere gli ambiziosi traguardi, La Fondazione Magna Grecia in partnership con l’Eurispes, Istituto di Studi Politici Economici e Sociali, ha avviato una nuova piattaforma, LABSUD, per una più stretta e fitta collaborazione tra istituzioni pubbliche ed enti privati , per le relazioni con le Università europee e non, per il network delle risorse europee e per il monitoraggio di 60 milioni di Italiani che vivono in tutto il mondo.