Tortorici è il lutto. Il paese dei Nebrodi, in provincia di Messina, piange oggi uno dei suoi figli migliori: l’avvocato Sebastiano Lupica, più volte sindaco di questo Comune negli anni ’80 e ’90 del secolo passato. Un amministratore della cosa pubblica che in anni difficili è sempre stato accanto alla popolazione, quando la mafia di queste contrade sparava e ammazzava, l’allora sindaco non si tirava mai indietro, difendendo i cittadini e le istituzioni, anche a costo della propria vita.
Nato a Tortorici nel 1932, Sebastiano Lupica è stato funzionario e direttore di banca. Al lavoro affiancava un’instancabile attività sociale e politica che l’ha portato più volte in prima linea a difendere la comunità nella quale viveva. Già vivere nelle aree montane è difficile. Vivere nelle aree di montagna della Sicilia è ancora più difficile, in un luogo dove le istituzioni sono spesso distanti dai bisogni reali della gente. Forse è anche per questo, per la grande voglia di riscattare le difficoltà della propria comunità e del proprio paese che l’avvocato Lupica si era candidato al Consiglio comunale per poi indossare più volte la fascia tricolore di sindaco. Carica che ha ricoperto per tre volte: dal 1984 al 1987, dal 1987 al1990 e dal 1992 al 1993. I funerali si svolgeranno oggi, martedì 23 giugno alle ore 16,00.
Che dire, ancora, di Sebastiano Lupica? È stato un personaggio che ha riscosso sempre la simpatia della popolazione di Tortorici, che in questo paese si chiama oricenze. Ricordiamo, oltre al lavoro fatto da sindaco, gli impegni sportivi che lo hanno visto presidente e maggiore sponsor della squadra calcistica.
Negli anni 90 del secolo scorso, come già ricordato, contrastò la criminalità organizzata, rischiando la propria pelle: a tal fine capeggio manifestazioni popolari tra le quali la più importante è stata quella del primo marzo 1992 che vide la partecipazione delle istituzioni regionali.
Nel 1993 purtroppo, per un errore poi constatato dalla giustizia, era stato sospeso da sindaco della città. Sospeso per quindici giorni perché coinvolto in una maxi inchiesta sulla Tangentopoli dei Nebrodi. Lupica venne assolto con formula piena e il Comune fu costretto a pagare le spese legali per 30 milioni di lire e fu riammesso dopo due settimane alla funzione di primo cittadino. Subito dopo, forse amareggiato, preferì ritirarsi a vita privata.
Sebastiano Lupica negli ambienti di lavoro dove operava e nel sociale era considerato un altruista e generoso. Oggi i funerali di questa onesta e grande Persona che rimarrà nel cuore di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzarlo.