Il riassunto del match sta tutto nell’occhiata lanciata sul 6-3 2-1 40-40 dopo uno scambio vinto sul filo della rete.
Tutto sta in quell’occhiata e nella sfrontatezza con cui Carlos Alcaraz, da metà secondo set in poi, entra in campo per rispondere sulla seconda palla di Alexander Zverev, uno che del servizio ha sempre fatto uno dei suoi punti di forza.
“L’ultima volta che ho giocato contro Zverev è stato a Madrid quest’anno. Mi disse che non era pronto per giocare al meglio e io ero triste per questo”, ha detto lo spagnolo nella sua intervista a bordo campo dopo aver chiuso il match 6-3 6-2 6-4, riferendosi alle prime fasi del rientro del tedesco da un infortunio alla caviglia. “Abbiamo avuto grandi scontri e grandi partite. Sono molto felice di vederlo tornare nei quarti di finale di un Grande Slam”.
Zverev ha trascorso quasi 15 ore in campo nei suoi primi quattro incontri, compresa la vittoria al quarto turno contro Jannik Sinner di lunedì sera finita all’1:39 di notte dopo quasi cin ha richiesto quasi cinque ore di gioco. La fatica accumulata durante il cammino ha iniziato a farsi sentire nel secondo set, quando è apparso chiaro che per sconfiggere Alcaraz sarebbe stata necessaria un’ulteriore maratona oggi impossibile da replicare.