Sotto gli occhi dei coniugi Obama, Novak Djokovic supera il francese Alexandre Muller (numero 84 del ranking ATP) e si qualifica per il secondo turno degli Us Open.
Un risultato che permette al serbo di tornare virtualmente numero 1 della classifica mondiale, non avendo in questo torneo nessun punto da difendere dopo l’assenza dello scorso anno dai campi in cemento di Flushing Meadows dovuta alle restrizioni per non essersi vaccinato contro il Covid-19.
6-0, 6-2, 6-3 il punteggio con cui il serbo si è imposto nella notte newyorkese, un risultato che lo proietta alla sfida di secondo turno contro lo spagnolo Bernabe Zapata Miralles.
“Sapevo che sarebbe stata una notte lunga e che la partita sarebbe iniziata tardi – ha detto il serbo in conferenza stampa – Tuttavia, ero entusiasta di scendere in campo. Erano anni che aspettavo questo momento: essere nello stadio di tennis più grande del mondo, il più rumoroso, anche in notturna”.
Una partita impeccabile, quella di Nole, che subito dopo il match ha confermato il suo stato di forma. “Credo che la prestazione spieghi come mi sono sentito stasera, soprattutto nei primi due set. Ho giocato un tennis quasi perfetto, impeccabile. Nel complesso sono molto soddisfatto di come mi sento, spero di riuscire a mantenere questo livello: è solo l’inizio del torneo, ma il livello di tennis mi piace già”.
Djokovic ha poi parlato anche del campo, l’Artur Ashe Stadium, che proprio quest’anno festeggia il suo 50° anniversario. “Ha visto tanta storia e tante battaglie. Tutti sanno che le sessioni notturne del Centrale sono le più emozionanti, divertenti, rumorose ed energiche del mondo del tennis. È la dimensione, l’eco grazie alla costruzione del tetto, la gente: i newyorkesi amano il tennis”.