“Potremmo anche farlo.”
Donald Trump sorride, annuisce, poi rilancia: “Ribattezzare ufficialmente il ‘soccer’ come ‘football’ in America? Perché no.” Lo dice davanti alle telecamere di DAZN, durante la finale del Mondiale per Club FIFA, andata in scena domenica sera al MetLife Stadium del New Jersey. Accanto a lui la first lady Melania. In tribuna d’onore, il presidente della FIFA Gianni Infantino. In campo, il Chelsea guidato dall’italiano Enzo Maresca travolge il Paris Saint-Germain di Luis Enrique per 3-0.
Un evento sportivo trasformato come di consueto in tribuna politica. “Stiamo andando benissimo. Politicamente, finanziariamente. Sono stato in Arabia Saudita, in Qatar, negli Emirati Arabi. Tutti i leader della NATO mi hanno detto: ‘Un anno fa il vostro Paese era morto, ora siete la nazione più in voga del mondo’.”
Trump si gode la partita — “una piccola sorpresa”, commenta riferendosi alla vittoria dei londinesi contro i parigini campioni d’Europa in carica — ma poi passa oltre. “Eravamo messi malissimo sotto un’amministrazione incompetente (quella di Biden, nda). Ora l’America è tornata. Ed è tornato anche il calcio. Sarà un successo, anche qui.”
L’invito a partecipare alla finale è arrivato direttamente da Infantino, amico personale del presidente. I due condividono l’ambizione di rafforzare la presenza del calcio negli Stati Uniti in vista del 2026, quando proprio il MetLife Stadium ospiterà la finale della Coppa del Mondo per nazioni. Infantino, ha ricordato Trump, “è venuto a trovarmi alla Casa Bianca a marzo. Mi ha lasciato una replica del trofeo. Si intonava perfettamente con l’arredamento.”
“Lo sport è unità. È amore tra Paesi. E questo — il calcio — è forse lo sport più internazionale. Può davvero unire il mondo.” Parole distensive, insolite, per un leader abituato a toni decisamente più divisivi. Quindi, a margine dell’intervista, una nota personale: “Il migliore di tutti i tempi? Pelé. Lo so, è una scelta che rivela la mia età. Ma l’ho visto giocare quando ero giovane. E per me è stato il più grande.”