“È il sogno dei sogni. Riprendersi dopo la sconfitta al Roland-Garros è stato complicato, ma quando perdi devi capire il perché e lavorarci su. È così che si diventa un giocatore e una persona migliore”. La lezione di Sinner va in onda accanto alla principessa Kate che gli consegna la Coppa, mentre sorride al vincitore sul tappeto verde srotolato sopra il prato del Centre Court. Alcaraz non gli è da meno: “Perdere è triste, ma tu Jan hai meritato questo premio. Sono felice per te, continuiamo a essere amici fuori e rivali in campo”. Jannik annuisce, ringrazia il pubblico, gli organizzatori, l’arbitra e i raccattapalle, poi guarda verso la tribuna. “Quello che è successo oggi è speciale”, attacca. “Festeggio con le persone più importanti per me, quelle che mi vogliono bene. Mio padre, mia madre, il mio team che mi segue passo passo”. Quindi tira fuori la sua battuta migliore: “È bello che ci sia anche mio fratello Mark, questa settimana non erano in calendario gare di Formula Uno così è venuto a vedermi”. Non era accaduto lo stesso al Foro Italico, per la concomitanza della finale con il Gran Premio di Imola, come aveva sottolineato ironicamente Jan tra le risate generali.

La morale è che il numero uno del mondo è lui, il trionfo di Church Road ribadisce quel che la classifica dice chiaramente. Ma è un concetto riduttivo quello applicato al tennis. Meazza, Beccali, Nedo Nadi, Berruti, Mennea, Nino Benvenuti, Sara Simeoni, Federica Pellegrini, i cento metri di Jacobs, Coppi, Bartali e Pantani, Giacono Agostini, Valentino Rossi, Nuvolari, Zeno Colò, Thoeni, Alberto Tomba, Brignone, Goggia e Compagnoni, Rivera, Mazzola, Roberto Baggio, il Settebello: Jannik è ufficialmente uno di loro, stella luccicante che attraversa il firmamento dello sport azzurro.
Carlos è il suo degno antagonista, ma per lui il paradiso può attendere: niente sorpasso almeno fino agli US Open e oltre. Jannik intanto ha accorciato le distanze degli Slam: 4 contro 5 e c’è ancora New York per poter pareggiare il conto. In più il trionfo frutta al Ragazzo Meraviglia duemila punti in classifica e un assegno di tre milioni di sterline, oltre a una serie di optional non trascurabili: aprirà le danze con Iga Swiatek nella festa dei campioni e diventerà membro onorario dell’Old England lawn tennis and croquet club, oltre ad avere un posto di riguardo nel box reale che oggi ha ospitato anche il re Filippo di Spagna.
Reale è stato anche l’approccio alla Royal Family, incontrata nelle stanze del circolo. Sinner il timido ha conversato amabilmente con i principi William e Kate come fosse sul divano di casa, ha dato una carezza ai bambini Charlotte e George regalando loro due palline autografate. Quindi s’è concesso ai fotografi e agli applausi della folla dalla terrazza della club house. “Emozione è una parola troppo piccola per esprimere quello che sento”, ha ribadito. Aggiungendo d’essere “felice per gli italiani che mi sostengono e per l’Italia, il mio paese che merita tanto”. E a chi gli chiede dell’ultimo game, risponde tranquillo: “Ho tenuto saldi i nervi, servendo bene”. Tutto qui, ordinaria amministrazione. E adesso? “Ci riposeremo un po’, prima di preparare la stagione americana”. Gli esami, e il lavoro, non finiscono mai.