“Vedo un leggero vantaggio per Carlos, è favorito per via dei due titoli che ha già vinto qui a Wimbledon, per come sta giocando e per la fiducia che ha in questo momento. Ma è solo una piccola differenza perché Jannik sta colpendo la palla in modo eccezionale. Sarà ancora una volta una partita molto combattuta, come quella che abbiamo visto a Parigi”. Il vecchio zio resta imparziale. Bastonato da Sinner in semifinale, Djokovic sintetizza le qualità straordinarie dei due ragazzi irresistibili. Non è il solo ad accomunarli. “Ho giocato contro i migliori della storia del tennis, e poi con i migliori della seconda storia”, aveva spiegato Fabio Fognini nel giorno dell’addio. Ha pienamente ragione. Non c’è stata soluzione di continuità nel passaggio dai Magnifici Tre (Nole, Roger, Rafa) ai due sfidanti di domani, sul centre court più famoso del tennis. Il numero uno del mondo e il pretendente: l’altoatesino alla prima finale sull’erba di Church Road, il murciano alla terza consecutiva.
Chi vincerà? Sentiamo la voce degli sconfitti. Ecco il serbo, il più grande di sempre che riflette su di sé e sugli altri: “Voglio fare i complimenti a Jan per un’altra grande prestazione. Tutto qui, è stato troppo forte. Quanto a me, sono deluso per non essere riuscito a muovermi come pensavo o speravo. Colpa dell’età e dell’usura del corpo, malgrado me ne prenda cura tutti i giorni intensamente. È difficile da accettare, perché sento che quando sono fresco riesco ancora a giocare un grande tennis. Però nei tornei al meglio dei cinque set, è davvero complicato fisicamente. Quest’anno sono arrivato in semifinale in tutti gli Slam, ma poi devi affrontare Sinner o Alcaraz. E se passi l’ostacolo, trovi comunque uno dei due. Sono giovani, in forma, lucidi e io entro in campo con il serbatoio già mezzo vuoto. Non è possibile vincere una partita così: lo accetto, devo affrontare la realtà per quella che è e cercare di ricavarne il meglio”.
Infine una confidenza sulle parole dette sottovoce alla stretta di mano, appena finito il match di ieri. “Sinner mi ha detto che gli dispiaceva non fossi al cento per cento, ma non ha niente di cui scusarsi. Ha fatto tutto molto bene e nell’ultimo anno e mezzo è stato il miglior giocatore al mondo: avrà la possibilità di vincere il titolo a Wimbledon. Gli ho fatto gli auguri, sarà la sua prima finale qui e sono certo che darà il meglio”.
E poi c’è Taylor Fritz, che s’è giocato le sue carte fino all’ultimo respiro. Non è bastato. Alcaraz ha sprintato quand’era in ritardo nel tiebreak decisivo, ha annullato due palle set e ha chiuso la pratica a modo suo: picchiando duro. “Credo che non ci fosse niente da fare contro di lui. Certo avrei potuto cambiare qualcosa, ma Carlos avrebbe trovato subito la contromossa. Se avessi provato con lo slice, avrebbe funzionato solo per uno o due punti: lui si adatta con facilità, ora serve alla perfezione e scende a rete con grande naturalezza. Davanti alla maggior parte dei giocatori va bene rimettere semplicemente la palla in campo, ma con Alcaraz e Sinner la risposta dev’essere eccellente. Altrimenti iI loro colpo successivo diventa devastante”.
L’elogio dello spagnolo è totale: “Può vincere in tanti modi diversi. Il tocco vicino alla rete è impressionante, riesce a fare volée delicate nei momenti chiave, non sente la pressione. E’ talmente migliorato da non avere punti deboli. E soprattutto: più la partita è difficile, più si diverte”. Il pronostico dell’americano pende dalla parte dello spagnolo, anche se solo per un’incollatura: “Carlos è imprevedibile. Usa slice, discese a rete, palle corte, si gira in un attimo e spara il dritto micidiale. Jannik invece gioca più diretto, con colpi piatti: puoi capire in anticipo dove andrà, eppure non riesci a stargli dietro. Sinner ha una fame enorme di rivincita dopo il Roland Garros, Alcaraz cerca il tris consecutivo. Saranno super motivati”.
Messi sulla bilancia, a conti fatti i protagonisti si equivalgono o quasi. Jan è costante, Carlitos è versatile. Jan fa sfracelli in risposta, Carlitos ha la smorzata omicida. Jan è un martello pneumatico, Carlitos è capace di accelerazioni deflagranti. Il rovescio dell’italiano può essere la chiave di volta, specie nell’uscita lungolinea. Dall’altro lato c’è il dritto carico dello spagnolo: una parabola che impedisce a Wonder Boy di spingere a tutto gas. Conteranno lo stato d’animo, l’estro del momento, magari un colpo di fortuna. I confronti diretti dicono 8-5 per Alcaraz, contando anche l’esibizione milionaria dei Six Kings Slam a fine 2024: in Arabia Saudita vinse Sinner, che ha perso però le ultime due sfide a Roma e Parigi dopo i tre mesi di sospensione. Appuntamento domani davanti alla tivù o al pc alle 17 ora italiana. Con visione in chiaro sul Canale 8: la festa del tennis è aperta a tutti.