La Juventus è stata accolta alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’incontro, avvenuto martedì nello Studio Ovale, ha visto la partecipazione di una delegazione bianconera composta dal tecnico Igor Tudor, dal CEO Maurizio Scanavino, dal nuovo general manager Damien Comolli, dal direttore delle strategie Giorgio Chiellini e dai giocatori Weston McKennie, Timothy Weah, Manuel Locatelli, Federico Gatti, Teun Koopmeiners e Dusan Vlahovic.
Ad accompagnarli John Elkann, presidente di Stellantis e amministratore delegato della holding Exor, definito da Trump come un “grande amico”. Accanto alla delegazione juventina, anche il presidente della FIFA Gianni Infantino, immortalato nelle foto ufficiali diffuse in serata dalla presidenza statunitense.
Durante la visita c’è stato spazio anche per qualche domanda da parte della stampa. Trump è intervenuto sull’Iran (“Non so ancora se attaccherò”) e fatto alcuni commenti su temi controversi come quello degli atleti transgender e dell’immigrazione clandestina (“Come alcuni di questi ragazzi dietro di me. Se vengono legalmente, li vogliamo. Devono dire di amare l’America, di amare il nostro Paese. E se non possono dirlo, non li vogliamo”).
Il viaggio della Juventus negli Stati Uniti è legato alla partecipazione alla nuova edizione del Mondiale per club, la cui fase a gironi per i bianconeri si apre nella notte italiana tra mercoledì e giovedì con il match contro l’Al-Ain, formazione emiratina, sul campo del FedExField di Washington DC.