A volte ritornano. Ecco quindi che, come lo scorso weekend a Montecarlo, anche sul podio del GP di Formula 1 di Spagna troviamo la coppia della McLaren, ovvero Oscar Piastri e Lando Norris, insieme al ferrarista Leclerc, stavolta terzo qualificato.
Precisiamolo subito: in attesa di traslocare nel 2026 sul circuito urbano di Madrid, la gara sull’asfalto di Barcellona è stata combattuta sino all’ultimo chilometro, condizionata da un caldo umido insopportabile e soprattutto da una gran voglia di rivoluzionare la supremazia del team McLaren, della quale invece avremo conferma tra poco, esaminando le graduatorie.
Anche in Spagna la McLaren di Piastri ha dominato la corsa, lasciando al collega Norris il compito di difenderlo dagli attacchi di un Max Verstappen, che ha cercato di farsi largo anche oltre i limiti del regolamento.
Le posizioni di testa, animate anche dalla presenza dei ferraristi Leclerc e Hamilton e dalla Mercedes di George Russell, sono rimaste stabili fino al 55° dei 66 giri previsti, quando la Safety Car è entrata in pista per rimuovere la Mercedes di Kimi Antonelli, andata a muro dopo il bloccaggio delle ruote. È in quel momento che una gara basata sulla tecnica si è trasformata in un duello fra strategie.
Se a Barcellona la Safety Car ha obbligato i piloti a rispettare le posizioni raggiunte, ha anche ridotto i chilometri disponibili per attaccare i concorrenti, favorito gli equivoci e, soprattutto, innervosito chi non voleva perdere. Tanto per non fare nomi: ci riferiamo a Max Verstappen, ancora una volta. Tornato al box della Red Bull per installare gomme soft da sfruttare per il duello finale con gli avversari, l’olandese è stato informato che i suoi tecnici, non avendo altro, gli avevano montato pneumatici da pioggia. Ad approfittarne, Charles Leclerc, che lo ha immediatamente superato, malgrado il campione di Red Bull lo avesse frenato. Ma ancora: al 64° giro, Verstappen ha ostacolato in modo evidente anche la Mercedes di George Russell. Giustificabile, quindi, la penalità imposta dalla direzione che, a fine gara, lo ha fatto retrocedere dal 4° al 10° posto in classifica.
Giornata priva di soddisfazioni anche per Lewis Hamilton, a causa di un nuovo malinteso con il team Ferrari. Il baronetto britannico è stato superato dal tedesco Nico Hulkenberg, alla guida di una Sauber che paradossalmente gareggia con una motorizzazione allestita dai tecnici di Maranello.
Terminiamo con un esame delle graduatorie. Dietro alle due McLaren, che al cronometro registrano tempi equivalenti, terza è la rossa di Leclerc con +10.455 secondi, quarto è Russell di Mercedes con +11.359, quinto Hulkenberg di Sauber con +13.648, mentre sesto è Hamilton con +15.508. Questi valori testimoniano la superiorità agonistica di McLaren, la stessa confermata da una graduatoria mondiale che ritrova il team britannico con 362 punti, il doppio rispetto agli inseguitori. La Ferrari, infatti, di punti ne ha solo 165, mentre la Mercedes, terza in classifica, ne ha appena 159. Anche la graduatoria iridata piloti, facile a prevedersi, premia i driver della McLaren: Oscar Piastri ha 186 punti ed è seguito dal collega Lando Norris con 176, mentre terzo è Verstappen con 137. La Formula 1 tornerà in pista fra due settimane per il GP del Canada a Montréal.