Avanti piano. Jasmine supera 6-4, 6-1 l’ucraina Julija Starodubtseva come da pronostico, ma soffrendo oltre misura nel primo set, prima di mettere in moto il suo tennis fatto di velocità, precisione e leggerezza. Il successo la proietta agli ottavi, se la vedrà con una tra Elina Svitolina (da evitare) e l’americana Bernarda Pera. Chiunque sia la prossima rivale nel match di domenica, Paolini dovrà alzare l’asticella rispetto a quanto mostrato finora al Roland Garros. La grande paura all’esordio con Yuan, una vittoria non del tutto agevole su Aila Tomlijanovic: evidentemente sulle spalle della toscana pesa la cambiale di punti relativa alla finale dell’anno scorso.
La partita con Starodubtseva ha avuto un avvio sconcertante, con una successione di quattro fra break e controbreak consecutivi a testimoniare le difficoltà di entrambe. Jas ha rimediato due volte allo svantaggio, mettendo il naso avanti sul 3-2. Eppure l’ucraina non avrebbe dovuto impensierirla più di tanto: 25 anni, giocatrice di college in Virginia, è una specialista del cemento che ha frequentato in particolare il circuito minore Itf. Arrivata al numero 81 del ranking (ma già salita a 65 della classifica live), sulla terra rossa del Roland Garros ha disputato le qualificazioni fermandosi all’incontro decisivo. Per essere ripescata da lucky loser nel tabellone principale, dove ha battuto avversarie quotate come la tedesca Korpatsch e soprattutto la russa Potapova. È attraverso tale percorso che s’è regalata la sfida prestigiosa contro la testa di serie numero quattro, un premio onorato solo a metà sul Philippe Chatrier.

Starodobtseva è precipitata dopo la prima frazione, per non aver saputo approfittare dei passi falsi di Paolini. La ragazza toscana ha messo in fila tanti, troppi errori, rimediando solo nel rush sul traguardo alle titubanze con la specialità della casa: dritto lungolinea ad aprirsi il campo, smorzata dalla parte opposta del campo e 6-4. Fine dei problemi, fine virtuale della sfida. Confortata dal successo parziale, Jas ha finalmente dilagato appoggiandosi alla combinazione servizio-dritto e al resto del repertorio. Mentre l’altra affogava nel mare di errori gratuiti e doppi falli a mitraglia, segno di una resa senza condizioni culminata nell’impietoso 6-1.
“Ho avuto qualche game di assestamento prima di trovare il giusto feeling”, ha ammesso l’azzurra nel dopo partita. Anche lei, come aveva fatto due ore prima Musetti, ha sottolineato le diverse condizioni di gioco rispetto a mercoledì scorso: tetto aperto, caldo afoso, umidità, le palle che rimbalzavano alte sul terreno secco. Il risultato è comunque una perla ulteriore nella preziosa collana degli Slam: 23 successi negli ultimi due anni sono un piccolo grande record, mai riuscito a una italiana prima. Come è un primato la striscia di nove vittorie di fila tra Roma e Parigi. “È divertente essere qui, in questo stadio fantastico, mi sento molto fortunata”, ha continuato Miss Smile fra gli applausi del pubblico innamorato di lei. Ricambiato da un bacio lanciato verso il cielo.