E alla fine hanno rivinto loro, Errani e Paolini: le campionesse uscenti si confermano regine del Foro Italico battendo in un match da pazzi la coppia Kudermetova-Mertens. Lo score 6-4,7-5 non può spiegare nel dettaglio quel che è successo in campo, una doppia rimonta avvenuta nella forma di un déjà vu. O del giorno della marmotta, quando tutto ricomincia da capo sempre uguale, in un moto circolare infinito.
La giornata trionfale si porta dietro un mucchio di record stralciati dall’albo d’oro degli Internazionali. Primo: l’ambo di Jasmine fra singolo e doppio arriva a trentacinque anni di distanza dal mito Monica Seles. Secondo: prima di oggi, Raffaella Reggi era stata l’unica italiana a centrare la doppietta (con la collaborazione di Sandra Cecchini) nel 1995, l’edizione tarantina del torneo. Terzo: Sara fa tripletta, annodando i successi 2024 e 2025 a quello del 2012 in coppia con Roberta Vinci. Quarto: due finalisti italiani a Roma nei tornei maschili e femminili – ovvero Paolini e Sinner – ci riportano al 1935, la preistoria del tennis tricolore segnata dall’abbinata Lucia Valerio e Giovannino Palmieri. E c’è anche un quinto punto, che non è scritto suoi libri ma resta una suggestione della memoria: il lob 4.0 come arma tattica letale, a imitazione dei pallonetti in bianco e nero di Lea Pericoli e Silvana Lazzarino nei favolosi anni Sessanta al Foro.
Ma non è stato affatto facile venire a capo della sfida. Le azzurre, testa di serie numero tre, avevano perso di brutto venti giorni fa sulla terra battuta di Madrid contro le medesime avversarie. Kudermetova e Mertens sono un tandem di fresco conio, ma ben assortito e pluridecorato: la russa aveva vinto il titolo nel 2022 assieme a Pavljucenkova, la belga ha fatto lo stesso nel 2023 con l’australiana Storm Hunter. Insomma c’era da stare con le antenne dritte. La partenza è stata raggelante. Gli schemi ordinati di Elise, la potenza di Veronika: il duo è volato 4-0 in meno di un quarto d’ora, strapazzando la coppia azzurra. Ma nel game successivo s’è materializzata la porta girevole che ha cambiato la situazione: il deciding point sul 40-40 ha premiato le nostre, che finalmente hanno mosso il punteggio. L’urlo a braccia alzate di Jas dice tutto dell’importanza del momento. Una mollichina alla volta Errani-Paolini hanno rimesso in piedi il piano strategico studiato con i coach spagnoli Pablo Lozano e Marc Lopez: usare le rotazioni per tenere indietro le altre, e disinnescarne l’artiglieria addormentando gli scambi.

Jasmine ha cominciato a spingere da fondo campo apparecchiando senza più sbagliare, mentre la professoressa Errani dettava legge sotto rete: due controbreak sono stati la logica conseguenza della riscossa. Fino all’aggancio 4-4, al sorpasso 5-4 e all’ennesimo deciding point chiuso da Sara: 6-4, un parziale assolutamente imprevedibile venti minuti prima. La seconda frazione è stata una fotocopia. Kudermetova e Mertens hanno ricominciato a tirare a tutto braccio, per liberarsi delle paure e dei doppi errori contagiosi. Di nuovo sono salite 4-0, di nuovo è scattata l’operazione rimonta. E’ stato il momento più intenso e spettacolare del match, con le coppie a fonteggiarsi sotto rete. Ma al secondo aggancio di giornata, il copione è cambiato. Elise e Veronika hanno ripreso in mano la partita, issandosi sul 5-4. Era scritto però che il thrilling continuasse: deciding point pesantissimo, che valeva il set delle une e l’occasione di un controbreak per le altre. Il destino ha strizzato l’occhio alle italiane, un ceffone alla coppia russo-belga.
Non solo. Sullo slancio Errani e Paolini sono scattate 6-5 e quaranta pari nel game da dentro o fuori: match point o palla per il tiebreak poggiati sui due piatti della bilancia. Una risposta incrociata fulminante di Jasmine ha chiuso in gloria la partita. “Resteranno due settimane indimenticabili”, ha detto incredula Miss Smile durante la premiazione. “Non posso assicuralo ma spero di tornare qui il prossimo anno”, le parole di Sara rivolte al pubblico. “Giochiamo bene insieme perché ci divertiamo”, hanno spiegato a una voce le ragazze d’oro. “E ora in bocca la lupo a Jannik”, ha concluso Jasmine. Le emozioni azzurre continuano nella domenica all’ultimo respiro.