Il primo cammina su una linea dritta, l’altro vuole chiudere il cerchio. Eccoli qui Sinner e Alcaraz alla vigilia della finale al Foro Italico, epilogo che gli appassionati di tutto il mondo speravano. Roma è l’ennesima puntata di una telenovela che durerà secoli e vivrà in eterno attorno alla domanda delle cento pistole: chi è il più forte? Carlitos è stato l’ultimo a battere Jannik: è accaduto il 2 ottobre 2024 a Pechino, data da annotare sul calendario. Perché da quel momento il ragazzo rosso ha infilato una striscia di 26 vittorie consecutive, dodici in questa tormentata stagione gravata dai tre mesi di stop obbligato per l’affaire Wada.
Si sfidano il numero uno e il numero due della classifica, la crema della crema del tennis di oggi e domani. Si conoscono, si rispettano, si temono da quando erano adolescenti. Rivali ma anche amici. O meglio: quasi amici. Sempre meno amici. La vicenda Clostebol ha scavato un solco. Jan si è detto stupito che durante la clausura qualcuno si fosse dimenticato di chiamarlo: non ha fatto nomi, ma alludeva ad alcuni giocatori considerati sodali. Uno in particolare. Quello con cui si era allenato ad Alicante nella off season invernale del 2023, tra risate e complimenti reciproci. La foto assieme a Carlitos nell’Accademia di Juan Carlos Ferrero – il coach dello spagnolo – è un sipario strappato. “Non l’ho sentito perché ognuno guarda a sé stesso – ha detto Alcaraz ai media del suo Paese –. Facciamo parte di un circuito, abbiamo un buon rapporto ma non siamo poi così vicini”. Poi ha spiegato: “Sono contento che Jannik sia tornato in campo e stia bene, però non posso avere un’amicizia stretta con una persona che voglio battere. Capisco che si sia sentito amareggiato, ma le cose stanno così”.

Capitolo chiuso dunque, d’ora in avanti a parlare sarà soltanto il campo. I pensieri di entrambi vanno allo scontro frontale che li attende. Alcaraz conduce 6-4 nei confronti diretti, ma sulla terra rossa il rapporto è di parità. Il fuoriclasse altoatesino ha conquistato l’unico torneo sul mattone tritato nel 2022 a Umago; il fenomeno murciano l’ha sconfitto al Roland Garros 2024. “Ma ha vinto lui le ultime tre sfide”, ha sottolineato ieri Sinner. Non è del tutto vero. Diciotto giorni dopo la finale persa in Cina l’anno scorso, Jan si era vendicato mettendo in cassaforte il super jackpot milionario dell’esibizione Six Kings Slam dell’Arabia Saudita. Questo è il passato, domani è un altro giorno.
Come la vede Sinner? Punto uno: “Ho battuto Ruud con il gioco, contro Tommy Paul c’è voluto il cuore. Ogni partita è diversa, devo sperare di mettere i pezzi insieme per domenica ed esprimere un buon livello. Se non ci riesci, con uno come Alcaraz fai una brutta fine“. Punto due: “Mi fa bene giocare contro Carlos prima di due tornei Slam, è un punto di riferimento per vedere dove sono e dove posso migliorare. Siamo totalmente differenti in campo, ci inseguiamo e ci spingiamo a vicenda nel fare cose nuove per prevalere. Stavolta però mi trovo in una situazione mai vissuta, voglio capire dove sono”. Punto tre: “So che cosa fare tatticamente. Le nostre partite appassionano la gente perché danno qualcosa a tutti e due, sia in positivo sia in negativo. Siamo giovani, giochiamo un buon tennis, vengono fuori tante cose”.

Come la sente Alcaraz? Punto uno: “Jan sta giocando molto bene. Ho visto le sue partite, anche quella con Paul: ho cenato con lo sguardo puntato sul telefonino. Ha un livello alto in questo momento e ogni volta contro di lui è una battaglia, è sempre dura. Ma mi piace vivere quei momenti. Affrontarlo in finale sarà una sfida ancora più complicata, a casa sua con il pubblico a sostenerlo”. Punto due: “Sto migliorando in alcuni aspetti importanti. Quando arriva la palla mi passano tante cose per la testa e a volte è complicato scegliere la decisione giusta. Ora cerco di non fissarmi troppo sul colpo spettacolare o più brillante”. Punto tre: “Dovrò avere pazienza, aspettare le mie occasioni. Se gli scambi durano 10, 12, 13 colpi mi farò trovare pronto a combattere, aspettando l’istante per essere aggressivo”.
Comunque vada, sarà bello vedere come finisce.