Due assi più la donna di cuori Jasmine. Tris tricolore al Foro, nel martedì fantastico elettrizzato dalla pioggia che ha dato una mano a Paolini, fermato Musetti a un punto dal successo, rimandato il match di Sinner. Ma alla fine tutto è bene quel che segue. Jannik ha battuto Cerundolo, Lorenzo ha eliminato Medvedev: promossi entrambi ai quarti di finale, con un orizzonte molto promettente davanti. Oltre a Jas già in semifinale.
Aspettavamo segnali positivi dal numero uno del mondo dopo le prime due partite in chiaroscuro. La risposta è arrivata forte e chiara: il 7-6, 6-3 imposto a uno specialista del mattone tritato come Francisco Cerundolo vale tanto. Anche perché è stato un confronto tiratissimo, durato due ore e 17 minuti, per larghi tratti un braccio di ferro dall’esito incerto. Il fuoriclasse di San Candido è uscito alla distanza, limitando gli errori e mettendo a posto i colpi ballerini. Ha limato il dritto, ha sistemato il mirino del servizio, soprattutto ha saputo cambiare marcia al momento opportuno: il tiebreak del primo set, un epilogo obbligato dopo il break del 3-2 centrato da Jan e il controbreak immediato messo a referto dall’argentino. Il progresso di condizione dell’altoatesino è stato evidente, il test più difficile superato per qualità e intensità di gioco. A maggior ragione considerata l’intensità senza pause della sfida, mai scesa malgrado il campo impregnato d’acqua e le palle gonfie di umidità, simili a gattini pelosi volanti. Con una sottolineatura dovuta per due prodezze nella prima frazione: la smorzata di Sinner doppiata da uno schiaffone a tre quarti di campo, il dritto passante di Cerundolo tirato da Buenos Aires.
Il tiebreak s’è sviluppato come d’abitudine prima della clausura forzata. Il campionissimo ha smistato gli scambi alla vecchia maniera, azzeccando le scelte e sfondando con il pressing. Assecondato per di più dal servizio finalmente incisivo: due soli punti concessi all’avversario, che ha visibilmente accusato il knockdown. La seconda frazione è stata vissuta così in leggera discesa. Il Cannibale gentile ha comandato da fondo campo, pronto a prendere la rete per chiudere con volée rimarchevoli. Circoletto rosso sull’uno a uno: scambio infinito a tutto gas, chiuso da Jannik con un cucchiaio in controsmorzata che ha messo a rischio la stabilità dello stadio, squassato dagli applausi. Senonché un istante dopo Wonder Boy ha chiesto l’assistenza del fisioterapista per un buco nel piede destro. Impossibile non pensare a Miami 2022, quando le vesciche lo costrinsero al ritiro proprio contro Cerundolo: il fantasma si è però dissolto nella notte.
L’azzurro è volato 3-1 e poi 5-1 con un doppio break. Partita finita? Non ditelo a Francisco. Il numero 18 della classifica ha continuato a spingere, ribellandosi alla sconfitta. Ha rosicchiato due giochi, ha annullato tre match point, si è procurato la palla per riaprire l’incontro. Sinner ha tenuto duro, chiudendo 6-3. Il sigillo alla ventiquattresima vittoria consecutiva. “Mi sono sentito meglio, sono davvero contento”, ha commentato al microfono. Aggiungendo: “Sto cercando di adattarmi, sicuramente sono stato più presente e reattivo rispetto ai primi due turni. Avevo bisogno di una partita così dura”. Nei quarti troverà il norvegese Casper Ruud oppure la sorpresa spagnola Jaime Munar: l’asticella si alza ancora, servono ulteriori progressi.

Chi non ha bisogno di conferme è Musetti, protagonista di un match sontuoso. Non era facile presentarsi come favorito davanti a Daniil Medvedev: un tipo che solo tre anni fa era in cima al mondo, che ha già messo in cassaforte gli Australian Open e le Finals. E che nel 2023 ha conquistato il titolo agli Internazionali, sulla terra rossa che non è proprio la sua superficie preferita. Le cose sono cambiate in fretta. Oggi il carrarino è il numero nove del mondo, mentre il russo lotta per rientrare nella Top Ten. Finale a Montecarlo e semifinale a Madrid negli ultimi due mesi: il virtuoso del tennis è esploso nei Master 1000, unendo la concretezza al repertorio sconfinato. Talento più consapevolezza di sé: “Adesso in tutti i tornei parto per vincere, sono orgoglioso di quel che sto facendo”, ha spiegato appena arrivato a Roma. E dopo aver superato Virtanen e Nakashima ha chiosato: “So che tutti gli italiani sognano una finale tra me e Jannik, chissà”.
La partita sulla Grand Stand Arena ha avuto un epilogo thrilling. Vinto il primo set 7-5 con autorevolezza, il Muso ha servito per chiudere sul 5-4. Ma proprio al match point è venuto giù il diluvio: corsa negli spogliatoi, con un occhio al cielo. Lorenzo avrebbe potuto maledire il cielo e consumarsi nell’attesa, Meddy avrebbe potuto aggiustare i colpi e la psiche ferita tornando in corsa. Non è stato così. Al rientro Lollo ha servito una prima out, quindi una seconda palla incisiva, ha iniziato lo scambio e s’è preso la vittoria. “Mi sono immaginato quel punto centomila volte mentre aspettavo che smettesse di piovere”. Gioco, partita, incontro.
Nello svolgimento della trama, ciò che più ha convinto è l’autorevolezza di Musetti. Sicuro, determinato, idee chiare: Musetti ha tenuto agganciato lo scacchista moscovita fin dall’inizio, malgrado avesse di fronte un giocatore versione lusso, mai ostaggio di una luna storta. Tutto ha funzionato alla perfezione. A partire dalla battuta pesante (tre turni tenuti a zero), per proseguire con quel rovescio lungolinea entrato nei libri di testo, fino alla posizione aggressiva sempre bene in spinta. Il break sul 4-4, acciuffato con un dritto inside-in, è stato la logica conclusione degli eventi. In quel momento è però subentrato un inciampo inatteso. Medvedev ha reagito orgogliosamente, trasformando la terza palla per il controbreak. Equilibrio durato pochissimo. Lorenzo ha dato un’accelerata, riprendendosi subito il vantaggio, e ha chiuso il set 7-5.
Seconda frazione in fotocopia, se non che Musetti s’è preso il break immediatamente e l’ha difeso senza rischiare. Fino alla smorzata sul 5-4 che l’ha portato a un centimetro dal successo, sotto gli ombrelli. Quindi la sosta, i teloni sul campo, la fulminea ripresa. Quarti di finale tra poche ore con Sasha Zverev, che ha fatto fuori il francese Fils. Il tedesco è il campione uscente al Foro: preparate i pop corn.