Dove eravamo rimasti? Ah, sì: 36 partite vinte consecutivamente (l’ultima sconfitta risale all’ottobre 2024: finale di Pechino contro Alcaraz) e una collana di 21 successi ininterrotti sul cemento Slam. E’ il bilancio di Sinner al 26 gennaio scorso, giorno in cui il suo mondo s’è fermato. Da quel momento – la foto del secondo trionfo agli Open d’Australia – Jannik non ha più giocato una partita ufficiale. Sospeso dall’accordo stipulato con la Wada sull’affaire Clostebol: tre mesi di lontananza obbligata dai tornei, pur essendo stata riconosciuta la sua totale innocenza al doping dallo stesso ente accusatore. Un controsenso, costato tanto. Tantissimo. “A un certo punto ho pensato di mollare, non riuscivo a rassegnarmi all’ingiustizia”, ha confessato Wonder Boy nell’intervista a cuore aperto trasmessa dalla Rai in prima serata, primato d’ascolto. E ancora: “Sentirsi a disagio nel proprio ambiente, essere guardato in modo diverso dagli altri giocatori nello spogliatoio. Non lo auguro a nessuno”.
Alla fine ha prevalso la forza mentale, la consapevolezza di non avere colpe, la necessità di incassare il cazzotto a tradimento e andare oltre il destino. Sostenuto dall’affetto della famiglia, della squadra, degli amici veri. Ha scontato una pena amarissima e già dal 13 aprile ha ripreso ad allenarsi a fonte alta. Alla mezzanotte italiana di domenica sarà finalmente un uomo libero. Totalmente libero di tornare a fare quel che più ama: il tennis. Su questa brutta storia ha messo una pietra Rafa Nadal, zittendo le polemiche residue: “Credo al cento per cento all’innocenza di Jannik. Sono convinto che non ha mai cercato di imbrogliare o di ottenere vantaggio sugli altri. E’ una persona onesta. Ha accettato i tre mesi della sanzione: il caso è chiuso”.

Se questo è il punto esclamativo, resta però quello interrogativo. Legato a una domanda: in che modo lasciar scorrere il tempo senza smarrire l’automatismo dei colpi, la condizione fisica, la scintilla della competizione? “Abbiamo varato un programma a secco da decatleta”, ha spiegato il preparatore Marco Panichi. Poi da venti giorni il fuoriclasse altoatesino s’è rimesso sotto con la racchetta, prendendo confidenza un po’ alla volta con la terra rossa di Montecarlo sorvegliato dai coach Vagnozzi e Cahill. Una superficie molto simile a quella che sarà il teatro del rientro: il Foro Italico, ovvero gli Internazionali di Roma. Davanti al pubblico color carota.
Sinner non è il Conte di Montecristo, non ha vendette da consumare. Non sarebbe da lui. Ma sassolini nelle scarpe ne ha eccome: “Ognuno è libero di dire ciò che vuole ed è libero di giudicare. Però io so cosa ho passato”, ha ribadito. Guardare avanti è il mantra. Il tabellone verrà sorteggiato lunedì e il numero uno del ranking – il 2 giugno festeggerà 52 settimane al vertice, un anno tondo – è di diritto al secondo turno secondo turno. Esordirà non prima di venerdì 9 maggio, ha dunque un tempo supplementare per assaggiare il mattone tritato, scrollarsi dalla maglietta Nike polvere e ruggine, acclimatarsi alla gara. L’attesa è messianica nella Roma capitale planetaria. Giornalisti venuti da mezzo mondo saranno lì a esaminarne ogni gesto al microscopio, l’altra metà avrà gli occhi puntati sul Conclave nella Sistina. Habemus Papam, nuovamente.
Come sta Jan? A che punto è la preparazione? Jack Draper, l’amico che non ha dubitato di lui, gli ha fatto da sparring partner un paio di settimane fa: “Ha già un livello alto, con qualche piccola pausa inusuale per lui ma normale visto quel che è successo. Sta crescendo”, è stata l’anamnesi. Stesso parere espresso da Nicolai Budkov Kjaer, il norvegese campione di Wimbledon junior che partecipa all’operazione di messa a punto. Un brevissimo video postato sul web mostra il fuoriclasse di San Candido in campo con Lorenzo Sonego, fedele compagno di Davis: uno scambio tirato a tutta, chiuso dal ragazzo rosso con il ricamo di un lob al volo. Bene così, molto bene. Almeno per ora. Inutile aspettarsi tutto e subito, tenendo conto che per diversi motivi Sinner al Foro non ha mai brillato. E allora meglio considerarlo come tappa d’avvicinamento al Roland Garros, il secondo Slam di stagione. La classifica è dalla sua parte. Anziché approfittare dell’assenza, i rivali diretti hanno smarrito la strada: Sinner primo con 9370 punti, Zverev 8085, Alcaraz 7850, Fritz 4815, Diokovic è addirittura sesto con 4130 punti. Bentornato Jannik, riparte la giostra.