Calcio spettacolo all’Estadi Olímpic Lluís Companys di Montjuïc, dove la semifinale d’andata di Champions League tra Inter e Barcellona termina con un pirotecnico 3-3. Per i nerazzurri, doppietta di Dumfries e gol di Thuram; i blaugrana rispondono con le reti di Yamal, Ferran Torres e uno sfortunato autogol di Sommer. Le due squadre si giocheranno l’accesso alla finale nella gara di ritorno, in programma martedì 6 maggio al Meazza.
Terminata l’emergenza infortuni, Inzaghi ritrova la rosa quasi al completo e schiera i titolari per questa sfida cruciale. In porta c’è Sommer, con Bisseck, Acerbi e Bastoni a comporre la linea difensiva. Sulle fasce torna Dumfries dal primo minuto, in coppia con Dimarco. A centrocampo spazio a Barella, Çalhanoğlu e Mkhitaryan, mentre in attacco agiscono Thuram e Lautaro.
Partenza fulminea dell’Inter, che passa in vantaggio dopo appena 35 secondi grazie a uno splendido colpo di tacco di Thuram che sorprende Szczęsny. Al 21° arriva anche il raddoppio: Dumfries segna con una spettacolare semi-rovesciata. I nerazzurri, però, soffrono il pressing costante del Barcellona, che sfrutta la velocità dei suoi esterni per mettere in difficoltà la retroguardia. Al 24° Yamal accorcia le distanze con una grande azione personale e un tiro preciso che, dopo un rimbalzo sul secondo palo, si infila in rete. Al 38° arriva il pareggio: Raphinha crossa perfettamente al centro per Ferran Torres, che non sbaglia. L’Inter stringe i denti e riesce a chiudere il primo tempo sul 2-2.
Nella ripresa il ritmo resta altissimo, con entrambe le squadre pericolose. Al 64° l’Inter torna avanti: Dumfries firma la doppietta con un colpo di testa su calcio d’angolo. Il nuovo vantaggio dura però solo un minuto: Raphinha esplode un tiro potente che colpisce la traversa e rimbalza sulla schiena di Sommer, finendo in rete per il 3-3.
Nel finale, i nerazzurri trovano anche il possibile quarto gol con Mkhitaryan, ma il VAR annulla per fuorigioco millimetrico. Le occasioni non mancano da una parte e dall’altra, ma il punteggio non cambia più.
Ora l’Inter si prepara ad affrontare il Verona sabato 3 maggio a San Siro. Poi, martedì 6 maggio, sarà di nuovo sfida al Barcellona per la gara di ritorno della semifinale di Champions, sempre al Meazza. Infine, domenica 11, trasferta a Torino per la terzultima giornata di campionato.
Hanno detto:
“È stata una bella gara,” ha detto Denzel Dumfries ai microfoni di Inter.it. “Abbiamo giocato bene dopo tre sconfitte consecutive e abbiamo visto la vera Inter stasera, giocando con il cuore. Vogliamo vincere, è ancora tutto in gioco per la gara di ritorno a San Siro. Sono contento dei due gol, è stato un momento difficile per me a causa dell’infortunio ma ora sono tornato. Siamo una squadra forte, in ogni gara lo dimostriamo”.
Gli elementi
Dumfries è tornato; Il buon Denzel al rientro dopo un lungo infortunio che l’ha tenuto fuori da metà marzo, è stato il protagonista indiscusso della partita. Subito un assist per Thuram e poi due bellissimi gol, di cui uno in rovesciata, che hanno permesso all’Inter di restare sempre in partita e portarsi in vantaggio. L’olandese, non solo protagonista in attacco, ha anche chiuso bene la fascia destra lasciando poco spazio agli spagnoli di agire su quella parte del campo. Siamo felici di riaverlo in rosa per questo finale di stagione.
Abbiamo visto l’orgoglio nerazzurro: Oggi l’Inter non ha colpe, secondo noi. Certo, si poteva chiudere meglio sui vari Yamal, Torres e Raphinha, ma farlo avrebbe lasciato scoperte altre aree del campo. I ragazzi hanno fatto una prova di orgoglio come solo l’Inter sa fare, attaccando e difendendo in dieci senza lasciare troppo spazio ai blaugrana. Poi, è chiaro che il pareggio ci va un po’ stretto ma sappiamo ora che a San Siro possiamo giocarcela alla pari.
Tutto in una notte? Oppure no: Svanita la Coppa Italia, e con lo scudetto in bilico, l’Inter si giocherà la stagione il 6 maggio. Lo diciamo senza amarezza, anche perché’, se dovesse svanire anche il sogno Champions, saremmo comunque fieri di tutta la squadra, dirigenza e allenatori, che ha giocato ogni tre giorni da agosto, ad altissimi livelli, e portandosi sull’orlo di ripetere quello che fece Mourinho 15 anni fa. Siamo fieri del lavoro svolto da Inzaghi, che è riuscito a tirar fuori il meglio da quasi tutta la rosa. E comunque la nostra stagione continua anche con il Mondiale per club dove ce la giocheremo con altre 31 squadre fra le più blasonate del mondo. Per ora, continuiamo a sognare di arrivare alla finale di Monaco.