L’Inter incassa la terza sconfitta consecutiva, battuta 1-0 dalla Roma a San Siro. Una squadra nerazzurra stanca subisce il gioco dei giallorossi e il gol di Soulé nel primo tempo, senza poi trovare le energie per reagire a un’ottima Roma.
Inzaghi, costretto a cambiare formazione a causa delle squalifiche di Bastoni e Mkhitaryan e dell’infortunio di Thuram, schiera Sommer in porta; Pavard, Acerbi e Carlos Augusto in difesa; Darmian e Dimarco sulle fasce; Barella, Frattesi e Çalhanoğlu a centrocampo; Arnautovic e Lautaro in attacco.
Nel primo tempo l’Inter appare stanca e nervosa, riuscendo a controllare il possesso palla solo nei primi quindici minuti. La Roma si organizza bene e argina i tentativi offensivi nerazzurri. Al 22°, i giallorossi passano in vantaggio con un rimpallo fortunato di Soulé che beffa Sommer per l’1-0. I nerazzurri continuano a soffrire le ripartenze romaniste, ma riescono a limitare i danni fino all’intervallo.
Nella ripresa, l’Inter prova a spingere con maggiore convinzione alla ricerca del pareggio, creando alcune occasioni ma peccando di cattiveria e precisione sotto porta. Gli ingressi di Dumfries e Zielinski a metà secondo tempo permettono ai nerazzurri di mantenere il controllo del gioco, ma senza riuscire a trovare il gol. L’Inter così rimedia la terza sconfitta consecutiva.
I nerazzurri torneranno in campo mercoledì 30 aprile per l’andata della semifinale di Champions League al Camp Nou contro il Barcellona. Sabato 3 maggio ospiteranno il Verona in campionato, mentre martedì 6 maggio sarà di nuovo sfida al Barcellona per la semifinale di ritorno.
Hanno detto:
“In queste settimane veniamo da tre sconfitte consecutive che fanno male,” ha detto Simone Inzaghi al sito dell’Inter. “La squadra ha provato con grande lucidità a giocarsela mettendo anche tanto cuore. La nostra gente lo ha visto, purtroppo è una gara persa in casa che per noi era molto importante, ma l’abbraccio dei tifosi ci ha fatto piacere. Sono tre sconfitte pesanti e noi non siamo abituati, dobbiamo guardare noi stessi e cercare di recuperare energie fisiche e mentali. Ora la testa va al Barcellona che conosciamo e andremo li con rispetto, non con paura. Dovevamo essere migliori come squadra nel primo tempo, non abbiamo mai pressato insieme ma solo individualmente. Abbiamo preso un gol su rimpallo, ma la Roma ha fatto una grande partita, poi nella ripresa ci abbiamo provato ma questo è il calcio. Non abbiamo avuto lucidità ma dobbiamo ritrovarla perché ci sono delle partite importanti. Una vittoria ci può dare tanta energia, ma dobbiamo trovarla dentro di noi, i tifosi hanno capito il nostro sforzo.”
Gli elementi
Si vince e si perde insieme; Oggi non ce la sentiamo di parlare dei singoli. È vero, abbiamo visto alcuni ragazzi lottare fino all’ultimo, ma il peso psicologico della terza sconfitta consecutiva ha inciso molto sulla mancata reazione immediata. Un tempo l’Inter avrebbe trovato subito il pareggio e controllato il resto della gara. Nelle ultime tre partite, invece, la stanchezza dei singoli e il nervosismo hanno preso il sopravvento.
Stanno tornando gli infortunati: Oggi si è rivisto Dumfries, importante il suo minutaggio, e anche Zielinski è tornato a dare il suo contributo. Thuram è quasi pronto e questo è fondamentale: il rientro di pedine essenziali darà nuova linfa a una squadra che oggi sembrava davvero sulle gambe. Dimarco e Darmian appannati, Lautaro e Barella esausti: ragazzi che hanno dato tutto, sempre. Ora serve l’energia di chi sta tornando, serve il contributo di tutti per spingere nel momento più delicato della stagione.
Da “Sogno Triplete” a “Zero Tituli” è un attimo: Sinceramente, non avremmo voluto trovarci a scrivere queste parole, ma nelle ultime tre partite abbiamo visto svanire la Coppa Italia e lo scudetto ora è seriamente in bilico. Aggiungendo che il Barcellona sta giocando il miglior calcio d’Europa in questo momento, anche la Champions League sembra a rischio. Ma se c’è una cosa che questa squadra ci ha insegnato è che l’Inter non muore mai. Abbiamo visto i ragazzi reagire quando tutti ci davano per spacciati, e abbiamo vissuto emozioni che pochi possono capire.
Questa squadra ha lottato ogni tre giorni da agosto, senza mai risparmiarsi, arrivando a competere su tutti i fronti. La resilienza e l’orgoglio sono scolpiti nel nostro DNA. Ora testa alta, cuore nerazzurro, e avanti senza paura. Il sogno non è ancora finito.