L’Inter riscatta la brutta figura di giovedì con una vittoria per 2-1 contro la Fiorentina a San Siro nella 24ª giornata di campionato. Un autogol di Pongračić e una perla di Arnautovic decidono la sfida, mentre la Viola trova il gol su rigore con Mandragora. Con questo successo, i nerazzurri si portano a un punto dal Napoli capolista, in vista dello scontro diretto del 3 marzo.
Inzaghi schiera una formazione rimaneggiata, con Acerbi titolare in difesa insieme a Pavard e Bastoni davanti a Sommer. Sugli esterni spazio a Darmian e Carlos Augusto, che sostituiscono lo squalificato Dumfries e Dimarco, assente per influenza. A centrocampo il trio Barella, Mkhitaryan, Çalhanoğlu, mentre in attacco Thuram affianca Lautaro.
L’Inter scende in campo determinata, decisa a riscattare la sconfitta di giovedì. I nerazzurri assediano la porta viola, creando occasioni e chiudendo bene sulla Fiorentina, che fatica a superare la metà campo. Dopo due tentativi falliti, arriva il vantaggio con un autogol di Pongračić sugli sviluppi di un calcio d’angolo. I campioni d’Italia mantengono il ritmo alto, ma al 44° un fallo di mano di Darmian in area concede un rigore agli ospiti, trasformato da Mandragora per l’1-1 con cui si va all’intervallo.
Nella ripresa, il match si fa più acceso e fisico. La Fiorentina prova a costruire sull’inerzia del pareggio, ma l’Inter resta compatta e decisa nel suo intento di riscatto. I nerazzurri chiudono bene su Kean nelle rare avanzate viola e continuano a mettere pressione su De Gea. Al 52° arriva il gol vittoria: Carlos Augusto serve un cross perfetto in area e Arnautovic insacca di testa per il 2-1.
Negli ultimi venti minuti, la Fiorentina si sbilancia alla ricerca del pari, ma l’Inter respinge ogni tentativo e conquista tre punti fondamentali davanti al proprio pubblico.
Il 16 febbraio, i nerazzurri torneranno in campo per il big match contro la Juventus a Torino, mentre il 22 ospiteranno il Genoa a San Siro.
Hanno Detto:
“I ragazzi, il pubblico, tutti. Sono stati meravigliosi, non è stata una partita semplice,” ha detto Simone Inzaghi alla Gazzetta dello Sport. “Sono molto soddisfatto. In questi giorni abbiamo recuperato e ascoltato poco cosa si diceva. I ragazzi hanno messo corsa, aggressività e determinazione. Giovedì la Fiorentina ci aveva punito in modo clamoroso. Una volta in vantaggio c’è stato il rigore, poi abbiamo riportato la partita sui giusti binari. Abbiamo fatto un percorso straordinario in Champions e stiamo provando a fare lo stesso in campionato.”
Tre elementi
Il ritorno di Acerbi: Mancava da fine novembre e le notizie da Appiano lo davano quasi ai margini del progetto nerazzurro. Oggi, secondo noi, Acerbi ha dimostrato il suo valore e l’importanza che porta alla squadra. Instilla la calma ai ragazzi, difende sulle palle cruciali, non lascia scampo a Kean e si porta anche in avanti creando opportunità. Una garanzia in più in una difesa che quando è in palla, non da scampo a nessuno.
Arnautovic l’inzighino: “Arnautovic è finito”, “è inutile”, “sbaglia troppo”. Queste le affermazioni di vari amici interisti quando si parla del gigante (1 metro e 92 di altezza) austriaco. Secondo noi, Arnautovic, quando gioca, fa sempre il suo dovere. È il classico disturbatore sotto porta, quello che si butta nella mischia come un toro senza curarsi di quelli che gli stanno intorno, ma è anche un attaccante che torna indietro e difende quando serve. Chiamato a sostituire Thuram dopo venticinque minuti, si è reso protagonista e ha giocato senza fiatare per 50 minuti realizzando un bellissimo gol dei suoi.
Lo spirito di squadra: I ragazzi si devono essere presi una bella strigliata dopo la partita di giovedì scorso. Oggi hanno giocato bene per gran parte del match. Hanno giocato insieme, da squadra, negando l’opportunità agli avversari di attraversare la metà campo, chiudendo sui singoli e facendo il loro gioco. Passaggi diretti, occasioni da gol e un bel gioco quello che si è visto a San Siro oggi. Tutto merito di uno spirito di squadra che li vede avanzare e indietreggiare insieme. Se giocassero sempre così non li fermerebbe nessuno.