Bastava portare a casa un set per passare il girone da primo in classifica, ma il cannibale gentile non lasciato nulla nel piatto: 6-3, 6-4 rifilato a Medvedev e semifinali raggiunte senza affanni. La virtù di Sinner è far sembrare tutto facile e anche stasera è andata così. Mai si è avuta l’impressione che il russo potesse ribaltare una storia già scritta, perché il numero uno del mondo è stato dominante. Superando di slancio anche l’unico, piccolissimo inciampo a metà del secondo set. “Ti vogliamo bene”, gli ha urlato dalla tribuna alla fine uno del pubblico. E davvero come si fa a non ammirare un campione irreprensibile, sempre dentro le righe come le pallate che spedisce in campo avverso. La realtà è che per adesso Jannik pare inavvicinabile dagli inseguitori, per solidità e facilità di gioco.
Eppure la sfida non si presentava come una pura formalità. Daniil aveva la residua chance di continuare il percorso nelle Finals e in qualche modo ci ha provato mescolando le carte. “So che cosa fare per mettere in difficoltà Sinner, il guaio è che non ci riesco. Lui in questo momento è più forte di me”, ha ammesso il moscovita. Che rimane il numero cinque del ranking, è stato al primo posto per ventidue settimane e stasera al via contava un eloquente sette a sette nei confronti diretti con l’altoatesino. Per dire che non si tratta certo dell’ultimo arrivato. L’equilibrio però è durato sette game, vissuti sulla scia dei servizi per entrambi con solo le briciole raccolte da chi rispondeva. Il campanello d’allarme era però squillato già sul 3-2 per Jannik, con Medvedev bravo a uscire dalla buca di due pericolosissime palle break. Era questione di tempo. Wonder Boy è salito negli scambi da fondo campo, sfruttando il rovescio in back — la più interessante new entry del suo repertorio — e concedendosi il serve and volley che non è esattamente la specialità della casa. Così lo scacchista moscovita ha fatto qualche errore cruciale in lunghezza, nello scambio, costretto dalla continua pressione. Le crepe davanti a un rivale fatto di granito si sono tradotte nel 6-3 che sancito due verdetti matematici: il primato di Sinner nel round robin e la qualificazione dell’americano Fritz al turno successivo, quello a eliminazione diretta.
Impressionanti i numeri parziali riassuntivi. Jann ha chiuso la prima frazione in 32 minuti, il 100 per 100 dei punti vinti con la prima palla e l’82 per cento con la seconda. Semplicemente formidabile. “E’ stata una partita difficile”, avrebbe commentato con il sorriso ai microfoni della tivù. Aggiungendo una frase che rappresenta un temibile avviso ai naviganti: “Sono contento del livello raggiunto”. Chi non è sembrato per nulla contento è il russo, obbligato ad arrancare anche nel secondo set senza trovare una contromisura allo strapotere di Jan. Perso per perso è andato all’arrembaggio con la baionetta e i santini in tasca, finendo impallinato a rete dal passante inesorabile del ragazzo rosso. Cronaca di una morte annunciata.
Senonché, sotto 3-1, Medvedev ha avuto un lampo d’orgoglio. Il tonno accompagnato nella camera della morte s’è ribellato alla mattanza, scappando fuori dalla gabbia con un guizzo imprevedibile. Come solitamente si fa quando ci si trova nel pericolo estremo, è tornato a un copione consolidato: mentre l’azzurro martellava da Torino, lui ha cominciato a rispondere al servizio da Chivasso. Lontanissimo. Il vecchio metodo ha per un attimo ingarbugliato gli schemi di Sinner, assicurando all’altro un dividendo insperato. E a dimostrazione ulteriore che il tennis è lo sport del diavolo, in un attimo il russo s’è ritrovato avanti 4-3. Match riaperto? Macché. Sinner ha riordinato le idee al cambio di campo, riprendendo il sistematico lavoro di demolizione come nulla fosse, assecondato dalla sua solita poker face. E’ stato il frangente più bello e spettacolare della partita, risolto dal fenomeno con uno scatto superiore: break per il 5-4 e pratica immediatamente archiviata con il servizio a disposizione. E’ il successo numero 68 di questa eccezionale stagione.
Adesso appuntamento per le semifinali. Sinner conoscerà domani sera il nome dell’avversario, perché l’altro raggruppamento si è maledettamente ingarbugliato. Alcaraz cammina sul filo: potrebbe essere clamorosamente eliminato come addirittura vincere il girone ai danni di Zverev e Ruud. Sasha il tedesco è quello che fa più paura, è in uno stato di forma strepitoso e serve a 220 all’ora: prova a prenderlo. Almeno sabato non si ripeterà la sovrapposizione con l’Italia del calcio, che stasera ha messo in imbarazzo i tifosi. Jannik contro Medvedev e la Nazionale contro il Belgio, in contemporanea e in chiaro sulle reti Rai: sarà interessante vedere chi ha prevalso nella sfida dell’audience. Non sarebbe una sorpresa scoprire che Jannik ha vinto anche quella.