San Siro, lo stadio milanese, con le tifoserie opposte in curva e con interessi comuni. Un business da centinaia di migliaia di euro a stagione che finivano nelle tasche dei leader degli ultras che ha scatenato un terremoto giudiziario che sconquassa Inter e Milan che rischiano di essere messe in amministrazione controllata. L’operazione nei confronti di ultras rossoneri e nerazzurri per poco non ha fatto saltare al Senato l’accordo sul decreto Omnibus dopo che il senatore Lotito, presidente della Lazio e parlamentare di Forza Italia, ha chiesto di aggiungere un emendamento e cancellare la “Consulta dei Tifosi”, un organo di controllo delle tifoserie peraltro mai reso operante.
Questa mattina diciannove persone, quasi tutte legate ai club ultras dei tifosi, sono state incriminate, 16 sono finite in carcere e tre sono ai domiciliari, dopo una quarantina di perquisizioni della polizia e della Guardia di Finanza nelle case dei leader dei club di Milan e Inter nelle indagini sui business illeciti allo stadio. Arresti per associazione a delinquere sottolineando le infiltrazioni della ‘ndrangheta in questi traffici. Per ora nessuna delle due squadre è coinvolta ufficialmente nella vicenda. Le indagini continuano. La responsabile della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Alessandra Dolci, ha detto che ci sono registrazioni di “conversazioni” da cui emerge un “confronto fra gli ultras e dirigenti dell’Inter”.
Nello specifico c’è la gestione della vendita dei biglietti, quella del parcheggio, del merchandise e dei gadget e anche dei panini e delle bibite. Secondo quanto affermato negli atti depositati in tribunale, la collusione fra le tifoserie organizzate di Milan e Inter e la ‘Ndrangheta emerge con estrema chiarezza. “Lo stadio di San Siro e le attività ad esso connesso sono fuori da ogni controllo di legalità” c’è scritto nella prefazione del mandato d’arresto. Per ora non si conoscono i legami con la criminalità organizzata calabrese.
Tra gli indagati anche il consigliere regionale della Lombardia, Manfredi Palmeri, per lui accuse di corruzione. Il politico, di origine palermitana, eletto al Pirellone con la lista di Letizia Moratti nel 2023 dopo 20 anni come consigliere comunale a Milano, è coinvolto per alcune intercettazioni in cui parlava sia con gli ultras che con alcuni imprenditori sulla gestione dei parcheggi dello stadio.
Tra gli arrestati della Curva Nord figurano il leader della Curva, Andrea Beretta (già in carcere a San Vittore per l’omicidio di Antonio Bellocco), il suo vice, Marco Ferdico e il nuovo reggente della curva Renato Bosetti. Tra le file rossonere, Luca Lucci, celebre per le numerose foto con Matteo Salvini, Christian Rosiello, il bodyguard di Fedez (protagonista recentemente del presunto pestaggio del personal trainer Cristian Iovino in una discoteca), e Islam Hagag, conosciuto come ‘Alex Cologno’, anche lui amico del rapper.
Avversari sugli spalti, ma compagni di bottino. “In una telefonata del 2020 – c’è scritto nella documentazione dell’ordinanza per i mandati di arresto – Giuseppe Caminiti (in carcere), figura apicale della Curva Nord dell’Inter e gestore occulto dei parcheggi di San Siro per conto di una società dell’imprenditore Gherardo Zaccagni (ai domiciliari), chiede “di sapere il nominativo della persona con cui avrebbero dovuto contattare per garantirsi l’aggiudicazione dell’appalto”. Nella telefonata viene indicato Palmeri come referente.
Tra le varie attività illecite soprattutto il bagarinaggio, il settore in cui gli arrestati della curva Nord avevano calcolato di trarre i maggiori vantaggi. Volevano centinaia di biglietti per poi triplicarne il prezzo dopo che nella finale di Champions dello scorso anno avevano aggiunto ai mille e 500 biglietti che avevano già ottenuto un sovrapprezzo di 600 euro di ogni biglietto.
Agli atti ci sono anche le registrazioni delle telefonate fatte proprio da Marco Ferdico agli ex calciatori Materazzi- Zanetti e all’allenatore Simone Inzaghi per ottenere 1500 biglietti per l’ingresso alla finale di Champions tra Inter e Manchester City. Ma non solo. Un’altra delle conversazioni registrate vuole che al telefono Marco Federico chieda a Simone Inzaghi altri biglietti per la finale di Coppa Italia con la Fiorentina.
Non solo Inter, comunque, perché nel febbraio 2023 in un bar di Cologno Monzese ci sarebbe stato un incontro tra Luca Lucci, capo della Curva Sud, con il capitano rossonero Davide Calabria.
La giustizia sportiva ha chiesto le carte ai magistrati della Procura di Milano e indaga per vedere se ci siano state infrazioni alle attività sportive. Mentre il blitz ha avuto il plauso del ministro per lo Sport, Andrea Abodi e del presidente federale, Gabriele Gravina.