Matteo Arnaldi, classe 2001, proprio come Jannik Sinner, è uno dei talenti più interessanti del tennis italiano. Lo scorso anno, il ventitreenne sanremese è stato uno dei protagonisti della selezione azzurra, in grado di riportare a casa una Coppa Davis che mancava dal 1976. Fu proprio lui a vincere il primo match della finale con l’Australia, battendo in tre set Alexei Popyrin.
Dopo il trionfo in terra spagnola, domani il giovane talento italiano farà il suo debutto assoluto ai Giochi Olimpici di Parigi, la manifestazione sportiva più ambita da qualsiasi atleta del mondo. Nel match d’esordio, Arnaldi sfiderà il padrone di casa, il francese Arthur Fils, classe 2004.
In queste ultime ore di vigilia che precedono una delle gare più emozionanti della sua giovane carriera, in programma alle 12 di domenica, Arnaldi ha rilasciato un’intervista esclusiva a La Voce di New York.
Matteo, raccontaci il tuo sogno olimpico: cosa si prova a vivere in prima persona una manifestazione di questo tipo?
È la realizzazione di un sogno che avevo da bambino. Sono molto contento di essere arrivato qui già adesso. Spero di fare bene e di accumulare esperienze preziose per la mia carriera
L’esordio subito contro Fils, padrone di casa, ma che hai già battuto al Roland Garros. Come ti senti per domani?
Io sto molto bene. Lui è un giocatore molto forte e completo. Credo che sarà una partita dura come tutte quelle che abbiamo giocato finora.
La pattuglia azzurra saprà regalarci le stesse soddisfazioni della Davis?
Speriamo! Peccato che manchi Jannik, ma è giovane ed avrà altre occasioni per disputare le Olimpiadi.
Quali sono gli avversari più temibili di questa competizione?
Sempre i soliti. Da Alcaraz in giù, tutti i primi trenta sono molto completi e pericolosi.
Ai Giochi parteciperanno alcuni degli sportivi più noti al mondo. C’è qualche atleta con il quale speri di poter scambiare qualche battuta?
Vediamo se riusciremo ad incontrarci. Noi alloggiamo in un albergo vicino al Roland Garros, ma spero di poter assistere anche ad altre discipline.