Fischi durante l’inno nazionale, lancio di oggetti in campo, invasione da parte dei tifosi e squadre costrette a tornare sul rettangolo verde dopo quasi due ore dal triplice fischio. Dire che il torneo olimpico di calcio è iniziato come peggio non poteva sembra quasi un eufemismo, ma tant’è.
Allo stadio Geoffroy-Guichard di Saint-Etienne, nel pomeriggio di ieri, si sono affrontate il Marocco e l’Argentina, nella prima gara della competizione. L’inno dell’albiceleste è stato subito inondato dai fischi dei presenti, per lo più tifosi della nazionale nordafricana o cittadini francesi, che stavano solo aspettando l’occasione per “vendicare” i cori razzisti lanciati dai giocatori della Selecciòn maggiore, dopo la vittoria della Coppa America, diretti ai calciatori di colore transalpini.
Sfortunatamente, questo è stato solo il primo assaggio di un pomeriggio tutto da dimenticare. Il Marocco è andato in vantaggio grazie alla doppietta di Rahimi. L’Albiceleste accorcia al 68°, con il gol di Giuliano Simeone, il più giovane della dinastia del Cholo. Poi, dopo ben sedici minuti di recupero, un’assurdità, succede l’irreparabile. Dopo la doppia traversa di Otamendi ed Amione, Medina infila il classico “Gollonzo” di ‘Gialappiana’ memoria, che vale il 2-2.
Di lì a poco, si scatena il finimondo. I tifosi marocchini iniziano a lanciare di tutto in campo, bottiglie, petardi, fumogeni e bicchieri, cercando di ferire i giocatori avversari. Subito dopo, i più scalmanati invadono il prato, costringendo i ragazzi di Mascherano a rintanarsi negli spogliatoi. Ma le sorprese non finiscono qua.

L’arbitro, lo svedese Glenn Nyberg, aveva infatti fischiato la fine della gara, ma in realtà al Var, dove c’era l’italiano Valeri, dovevano ancora verificare la validità del gol del pareggio argentino. Due ore dopo il triplice fischio, con lo stadio totalmente deserto, i giocatori sono tornati in campo, con il direttore di gara che, dopo il check, ha annullato la rete di Medina.
Il Marocco, dunque, si è aggiudicato l’incontro con il risultato di 2-1. Nella storia del calcio, una roba del genere non si era mai vista.
Le ultime 48 ore dell’Under 23 argentina sono state tutt’altro che semplici. Il giorno prima della partita, infatti, il C.T Javier Mascherano, ex leggenda di Liverpool e Barcellona, aveva dichiarato che alcuni giocatori erano tati derubati durante l’allenamento. Qualcuno avrebbe sottratto loro oggetti di valore che avevano lasciato negli spogliatoi.
“A Thiago Almada manca un orologio e degli anelli”, ha rivelato l’allenatore, “È successo ai Giochi Olimpici, e noi non abbiamo voluto dire nulla. Non intendiamo che ci avvantaggino in alcun modo, ma non ci prendano nemmeno per il cu*o”. Subito dopo la partita con il Marocco, l’ex centrocampista ha affermato: “È il circo più grande a cui abbia mai assistito in vita mia”.