Non smette più di vincere l’Argentina di Scaloni, che nella notte ha alzato al cielo di Miami la sua seconda Coppa America consecutiva, la sedicesima della storia albiceleste, battendo di misura la sorprendente Colombia. Un trofeo che arriva dopo un ciclo di trionfi incredibili, primo fra tutti il mondiale di Qatar.
Stavolta, però, il protagonista della “scaloneta” non è stato il solito meraviglioso numero 10, Lionel Messi, arrivato ormai agli sgoccioli della sua irripetibile carriera. Il capitano argentino, 8 volte pallone d’oro, è stato infatti costretto a guardare buona parte della finalissima dalla panchina, a causa di un infortunio che lo ha portato a lasciare il campo poco dopo il sessantesimo. Una novità assoluta per lui, che nelle partite più importanti della sua vita ha sempre lasciato il segno.
Una volta preso posto in panca, la leggenda del Barcellona non riesce più a trattenere le lacrime. Probabilmente, ai punti la Colombia avrebbe meritato qualcosa in più: i Cafeteros infatti sfiorano il gol in almeno due occasioni, e si vedono negare anche un calcio di rigore nel secondo tempo.
La maggior esperienza dell’albiceleste a questi livelli viene fuori ai supplementari, quando dopo una bella azione di prima a centrocampo, Paredes trova Lo Celso, che a sua volta serve Lautaro Martinez in profondità: a tu per tu con Vargas, il numero 10 dell’Inter, ormai titolare inamovibile anche in nazionale, infila al 112° il gol che decide la partita dell’Hard Rock Stadium. Con la rete alla Colombia, la quinta del suo torneo, il Toro si porta a casa il titolo di capocannoniere della manifestazione.
Al triplice fischio, le lacrime di disperazione di Messi si trasformano in lacrime di gioia. Il 10 però non è l’unico a lasciarsi coinvolgere dalle emozioni. Quella di stanotte, infatti, è stata l’ultima gara in nazionale del Fideo, Angel Di Maria, un calciatore semplicemente meraviglioso, che ha dato veramente tutto alla causa albiceleste.
“La verità è che è difficile da descrivere”, ha detto l’ex Real Madrid a fine partita, “Era scritto così. Ieri sera a cena ho detto ai ragazzi che l’ho sognato. Per questo ho detto che era la mia ultima Coppa America. Sarò sempre grato a questa generazione che mi ha dato tutto, mi ha aiutato a vincere quello che ho sempre voluto. Ho sognato di arrivare in finale e di vincerla per poter uscire di scena in questo modo”.