Nuova rivoluzione in casa Juventus. Dopo aver chiuso il rapporto lavorativo con Massimiliano Allegri, la Vecchia Signora ripartirà da Thiago Motta, ormai ex allenatore del Bologna dei miracoli, portato in Champions League al termine di un campionato eccezionale. Il quarantaduenne ha firmato un triennale che lo legherà al club bianconero fino al 30 giugno 2027. Stando alle prime indiscrezioni, il tecnico di origini brasiliane ma naturalizzato italiano, percepirà uno stipendio annuo da 3,5 milioni di euro.
“Thiago Motta ha intrapreso nel 2018 la carriera da allenatore partendo dalle giovanili del Paris Saint Germain, la squadra con cui aveva pochi mesi prima terminato la sua avventura da giocatore”, ha comunicato il club torinese,” in Italia è arrivato sulla panchina del Genoa nel 2019, per poi allenare lo Spezia e il Bologna, la squadra nella quale negli ultimi due anni è riuscito a mettere a frutto al meglio le sue idee di gioco e con la quale ha raggiunto una storica qualificazione alla Champions League”.
Nella serata di ieri sono arrivate anche le prime dichiarazioni in bianconero dello stesso ex centrocampista della nazionale, che ha affermato: “Sono davvero lieto di cominciare una nuova esperienza alla guida di un grande club come la Juventus. Ringrazio la proprietà e la dirigenza cui assicuro tutta la mia ambizione per tenere alti i colori bianconeri e rendere felici i tifosi”.
La Vecchia Signora, dunque, si appresta a vivere l’ennesima rivoluzione degli ultimi sei anni: e non potrebbe essere altrimenti. La scelta di Motta, infatti, segna una totale rottura con il recente passato e con l’ormai celebre “cortomusismo” di Max Allegri, rivelatosi ormai inefficiente per ambire a qualcosa di importante in termini di trofei. Il calcio espresso dal Bologna di Thiago nell’ultima stagione, invece, sembra essere la sintesi perfetta tra il gioco moderno, devoto all’attacco, e quello tradizionale, contraddistinto da reparti compatti e stretti tra loro.
Forse proprio per questo motivo la Juve ha deciso di puntare sull’ex centrocampista dell’Inter del Triplete, alla prima grande panchina in carriera. Ora, la società dovrà garantire al suo nuovo mister due cose essenziali: giocatori adatti al suo calcio e, soprattutto, tempo. Un aspetto che troppo spesso alla Juve hanno ignorato, come dimostrano le brevi avventure di Maurizio Sarri ed Andrea Pirlo sulla panchina bianconera, esonerati dopo appena una stagione nonostante i trofei portati a casa.
Un nuovo ciclo vincente non si costruisce certo in pochi mesi, ma step by step. Il primo obiettivo della nuova Juve targata Motta, in tal senso, sarà quello di tornare ad essere competitiva fin da subito per uno scudetto che a Torino manca dal 2020.