Red Bull vince ma non convince. All’Emilia Romagna F1 Grand Prix 2024 il podio riconferma il terzetto della scorsa gara di Miami: Verstappen, Norris di McLaren, Leclerc di Ferrari. Ma qualcosa è cambiato, perché il diavolo si nasconde nei dettagli, non nella classifica. Se nel circuito di Miami Garden infatti la McLaren di Norris si era imposta di prepotenza sulla rivale olandese, all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola il capoclassifica per confermarsi race leader ha dovuto fare ricorso a tutta la sua esperienza. Il ferrarista Leclerc, anche in Emilia Romagna costretto al ruolo del terzo incomodo, la ha presa con filosofia: “mi accontento, ma avessi vinto era meglio”, ha dichiarato a fine gara.
Veniamo alla cronaca di giornata. A giocarsi la stagione iridata 2024 si conferma un quartetto: Red Bull, in fase calante; McLaren, astro nascente; Ferrari, in netto recupero; Mercedes, ancora alla ricerca del team spirit vincente. Ed i 4.9 km dell’asfalto di Imola, distribuiti su 63 giri, lo hanno confermato. Il circuito nel cuore della motor valley italiana non consente sorpassi. I piloti si trovano costretti ad una guida tecnica. Eventuali errori, lo vedremo fra breve, si pagano a caro prezzo. In aggiunta, i 43 gradi dell’asfalto stavolta hanno anche accelerato la usura delle gomme. Sono tutte complicazioni che ritroveremo in corso di gara. Alla partenza si impone Verstappen, ma già dall’ 8° giro inizia il duello fra Ferrari e McLaren, ovvero tra una scuderia al lavoro per migliorare l’assetto ed un team che invece la combinazione vincente la ha già trovata. Alla 10° tornata di pista la evoluzione della gara è chiara: il poleman Verstappen è incalzato dalla McLaren di Norris, ad appena 2.6 secondi, seguito da Leclerc, Sainz, Piastri di McLaren, il duo Mercedes, Russell e Hamilton, e dopo un distacco di ben 5 secondi appare la Haas di Nico Hulkenberg. Al 10° giro inizia la cronaca degli errori: Perez esce dal tracciato e rovina il fondo della sua Red Bull sulla ghiaia a bordo pista. Lo stesso dicasi per la Williams di Albon, che per problemi alle gomme poi dovrà ritirarsi. Anche Verstappen, che subisce la pressione della McLaren di Norris, esce dal tracciato e riceve un ammonimento dai giudici di gara. Dal 30° giro l’agonismo dei piloti ricorre alle strategie. Leclerc, che è terzo, si fa avvicinare dalla McLaren di Piastri, che lo insegue, per poi accelerare e costringere l’avversario ad usurare le gomme. A dieci tornate di pista dalla fine, anche Verstappen inizia a concedere alla McLaren di Norris opportunità di sorpasso, ma poi accelera e distanzia l’inseguitore. Questa strategia porta la monoposto Red Bull ad esaurire la ricarica del suo hybrid energy system, la power unit elettrica imposta dal regolamento e che nel 2030 renderà carbon free tutte le auto di Formula 1, mentre Lando Norris si trova ad inseguire l’olandese alla guida di una McLaren con un motore superiore nelle prestazioni, ma penalizzato da gomme ormai esaurite.
Concludendo: se stavolta è Verstappen a dominare, è invece Norris a distinguersi come predestinato alla prossima vittoria.
A confermarlo i valori cronometrici al traguardo: dietro Verstappen, Norris è secondo ad appena 7.2 millesimi, mentre la Ferrari di Leclerc è terza ma distanziata da 8 secondi. Quarto è Piastri, poi Sainz, sesto Hamilton, quindi Russell; ottavo é Perez la cui Red Bull finisce a quasi un minuto dal collega di scuderia.
Il quintetto della classifica iridata piloti allinea Verstappen, Leclerc, Perez, Norris e Sainz, rispettivamente con 161, 113, 107, 101 e 93 punti, mentre il terzetto della graduatoria team è ancora capitanato da Red Bull con 268 lunghezze, seguita da Ferrari e Mercedes a 212 e 154 lunghezze.
Prossimo appuntamento fra sette giorni su uno dei circuiti più famosi al mondo, Montecarlo, per il 70° Grand Prix di Monaco.